Covid a Benevento, sfida vaccini
da quattromia dosi al giorno

Covid a Benevento, sfida vaccini da quattromia dosi al giorno
di Luella De Ciampis
Martedì 30 Marzo 2021, 09:52 - Ultimo agg. 20:42
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«Vogliamo arrivare a somministrare tra le quattromila e le cinquemila dosi di vaccino al giorno quando entrerà a pieno regime l'ex caserma Pepicelli in cui allestiremo un maxi centro vaccinale. L'obiettivo è quello di cominciare con un migliaio di inoculazioni nella prima fase per poi raggiungere un numero molto più alto di persone e vaccinare tutti entro l'estate. I vaccini, sia Pfizer che AstraZeneca, stanno arrivando con puntualità per cui siamo convinti di potercela fare». Così il manager dell'Asl Gennaro Volpe che ieri mattina ha incontrato i responsabili dei centri vaccinali del Sannio per mettere a punto le strategie da adottare per velocizzare la campagna vaccinale su tutto il territorio, ripartendo con maggiore sprint e sospendendo l'attività solo nei giorni di Pasqua. «Per riuscire nell'intento di vaccinare tante persone al giorno - dice Volpe - oltre all'organizzazione che stiamo mettendo in campo, sono necessari gli approvvigionamenti costanti attraverso un piano inviato alla Regione che dovrà inoltrare la richiesta di vaccini per noi».

Intanto, è continuata anche ieri l'attività vaccinale per gli over 70 nell'ambulatorio di via Minghetti, seguendo l'iter «compensativo» per evitare di rimanere troppo indietro con gli over 70 fino all'inizio del nuovo assetto.

Erano in molti gli ultrasettantenni nel piazzale del centro vaccinale di via Minghetti in attesa di essere chiamati, con il numero di prenotazione, per sottoporsi all'inoculazione della prima dose. Qualcuno ha manifestato qualche perplessità ma quasi tutti sono apparsi decisi a farlo perché la paura del Covid e delle sue conseguenze nefaste supera di gran lunga i timori legati agli effetti collaterali del vaccino. In molti, si stanno sottoponendo a esami clinici per escludere la predisposizione alla trombofilia che consiste nella tendenza, generalmente ereditaria, all'ipercoagulazione del sangue e, quindi, alla formazione di trombi. Da oggi si riprenderà con gli over 80 che sono stati vaccinati già per circa il 75%.

Intanto, si è conclusa la prima fase della campagna vaccinale, partita il 13 marzo nell'hub organizzato nel carcere di Capodimonte per il personale penitenziario. L'operazione, nel corso della quale sono state somministrate dosi di AstraZeneca, ha coinvolto 168 dipendenti, 7 persone appartenenti alle categorie di supporto (per esempio addetti alla mensa) e 19 collaboratori esterni. Sono, invece, state esonerate 35 unità del personale dipendente, ritenute non idonee a essere vaccinate con l'AstraZeneca per motivi di salute, mentre in 36 hanno rifiutato la somministrazione. Tuttavia, non è stata sprecata nessuna dose di vaccino in quanto, grazie alla posizione dell'ambulatorio, esterna rispetto alla zona detentiva, è stato possibile riservare le dosi avanzate a persone esterne alla struttura carceraria, come previsto dalle linee guida nazionali. Invece, per chi è risultato non idonei a ricevere AstraZeneca, è stato predisposto un iter diverso che ne prevede la presa in carico da parte del sistema sanitario e l'inoculazione del vaccino adatto in un centro attrezzato. Il 26 aprile ci sarà un'ulteriore seduta per i 15 dipendenti rimasti fuori e per offrire una seconda possibilità agli indecisi.

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Un'altra giornata funestata da due decessi al Rummo e di un terzo avvenuto sul territorio. A perdere la battaglia impari contro il virus, un avvocato 68enne di Benevento e un 80enne di San Salvatore Telesino, ricoverati nell'area Covid dell'ospedale, cui si aggiunge una 85enne di Paduli che era in isolamento domiciliare. Salgono così a 268 i decessi da inizio pandemia, a 251 da agosto (188 i sanniti). Un bilancio pesantissimo, quello delle ultime 48 ore con nove decessi (tutti sanniti). Tra le vittime l'avvocato civilista Mario D'Agostino, che aveva ricoperto il ruolo di consigliere e segretario dell'Ordine forense e quello di assessore all'Agricoltura a metà degli anni 90 in cui Roberto Russo era presidente della Provincia. «Per me era un fratello - dice Russo - eravamo amici d'infanzia e abbiamo studiato insieme, oltre a condividere tante tappe della nostra carriera»
In aumento anche positivi emersi dall'analisi dei 433 tamponi che evidenziano 46 nuovi contagi, mentre si è mantenuto in equilibrio il numero dei ricoverati con solo due nuovi accessi in area Covid e una dimissione per un totale di 74 posti letto occupati. In picchiata i casi censiti dall'Asl: 18 positivi su 240 tamponi processati e di 35 guariti. Per la prima volta dopo molti giorni i guariti doppiano contagiati. 

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