Al Fatebenefratelli una nuova tecnologia migliorerà gli interventi di sostituzione dell'anca con protesi. Si tratta del sistema Velis, già sperimentato per le protesi al ginocchio, e che consiste nella navigazione computerizzata che affianca il chirurgo aiutandolo nella scelta delle dimensioni e dell’orientamento delle componenti protesiche. Ciò garantisce un impianto personalizzato sulla anatomia del paziente. Il sistema verrà usato dagli ortopedici della Divisione di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento sotto la direzione del dottor Salvatore D'Auria.
La nuova tecnologia acquisisce le immagini radiologiche del paziente sia nella fase pre sia in quella intraoperatoria, elaborando a questo punto un algoritmo che consente grazie alla “imaging” di determinare la morfologia del soggetto, di identificare le componenti idonee e di constatarne il risultato. A differenza degli altri sistemi di navigazione non vengono posizionati tracker metallici (puntatore) né sul bacino né sugli arti. Tutto ciò si traduce in una diminuzione del rischio di lussazione, nel controllo della lunghezza degli arti e in una maggiore versatilità del sistema per l’accesso chirurgico. Un elemento di supporto importante è l’amplificatore di brillanza (sistema radiologico) che diventa tutt’uno con il sistema di navigazione.
"Sarà sempre il chirurgo a decidere se quanto proposto dal sistema sia la scelta migliore per il paziente. Spesso, infatti, è necessario un compromesso tra anatomia alterata e protesi. Tali strategie restano del chirurgo, a prescindere dal computer. Del chirurgo resta anche la scelta della via di accesso che sarà sempre dettata dalla esperienza, dalla capacità tecnica e dal buon senso, elementi assolutamente insostituibili. La scelta di questa nuova tecnologia - conclude il Primario dell'U.O.C. Di Ortopedia del FBF di Benevento Salvatore D'Auria - realizza gli obiettivi dell’Amministrazione del nostro Ospedale diretto dal Superiore Fra Lorenzo Antonio Gamos che, nonostante la complessità dei tempi, resta ferma nel compiere quanto insito nel pensiero del fondatore dell’Ordine religioso, San Giovanni di Dio, ovvero la cura dell’ammalato".