Medici in ambulanza, la tragedia di Ginestra degli Schiavoni fa ripartire il pressing

Dopo la morte di un 69enne soccorso dall'ambulanza demedicalizzata

Medici in ambulanza
Medici in ambulanza
di Luella De Ciampis
Giovedì 3 Agosto 2023, 10:00
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«È necessario riaprire il tavolo di confronto sull'emergenza del 118 perché la conoscenza dei territori è di fondamentale importanza per la medicina del territorio». A sottolinearlo in una nota, è Nicola Boccalone, responsabile dell'assemblea territoriale del Tribunale del malato di Benevento, prendendo spunto dal decesso di un 69enne di Ginestra degli Schiavoni soccorso dall'ambulanza demedicalizzata che presta servizio nel comune fortorino. In pratica, il pensionato era stato colto da un infarto nella mattinata di lunedì ed era stato soccorso dall'infermiere e dall'autista soccorritore del Saut locale. Nonostante gli operatori sanitari avessero messo in pratica tutte le manovre per rianimarlo, per l'uomo, già privo di conoscenza all'arrivo del mezzo di soccorso, non c'era stato nulla da fare. Contestualmente, la centrale operativa del 118 aveva contattato un medico in servizio che era arrivato da Benevento a distanza di un'ora dall'accaduto. Con molta probabilità, l'uomo sarebbe morto anche se il medico fosse stato sotto casa perché non ha mai ripreso conoscenza ma l'infarto miocardio acuto è una di quelli accidenti considerati «tempo-dipendenti» poiché richiedono interventi immediati e mirati, insieme alla somministrazione di farmaci che solo il medico si può assumere la responsabilità di inoculare. Prima si agisce e più alta è la possibilità di scongiurare sia la morte del paziente che la necrosi delle cellule cerebrali con conseguenti danni irreversibili cognitivi e motori. 

«Il sistema emergenziale messo in piedi dalla organizzazione del territorio - spiega Boccalone - evidenzia la sua scarsa aderenza alle esigenze primarie della provincia sannita, per questo l'episodio di Ginestra degli Schiavoni non sorprende, purtroppo.

Alla parte più fragile del territorio il sistema ha riservato la quota meno consistente del servizio emergenziale. Il Tribunale del malato aveva già avuto modo di evidenziare le anomalie della rete emergenziale che non tiene conto delle condizioni preesistenti e dei contesti che non favoriscono soluzioni alternative a un sistema che deve essere improntato sulla garanzia dei servizi essenziali ai cittadini. Un'ambulanza che arriva senza medico a bordo e il medico che arriva successivamente con un ritardo intollerabile, non può essere consentito in quanto rappresenta una mancanza di rispetto per i cittadini ai quali non sono garantiti i diritti essenziali alla salute. Il rispetto dei Lea (livelli essenziali assistenziali) deve essere garanzia assoluta e saldamente ancorata a un sistema in grado di mettere sullo stesso livello tutte le comunità del territorio. Quindi, equiparare non solo i tempi di intervento in un'area montana con quelli in un'area non periferica, ma parificare anche la qualità della prestazione deve rappresentare l'obiettivo di un'azienda sanitaria che opera sul territorio». 

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La decisione del management dell'Asl di demedicalizzare 6 delle 10 ambulanze del Sannio non era stata accettata di buon grado dalle organizzazioni sindacali dei medici del 118, dalle istituzioni e dai cittadini dei centri interessati che hanno dovuto piegarsi alle scelte piovute dall'alto, come sempre capita, costretti a mercanteggiare per ottenere qualche concessione in più. Così, da 6 mezzi da demedicalizzare ne sono rimasti 4 ma il Fortore è stato fortemente penalizzato perché ha perso il medico a bordo sia sull'ambulanza di San Bartolomeo in Galdo che su quella di Ginestra degli Schiavoni. «Alla luce di quanto è accaduto nelle ultime ore conclude Boccalone - risulta evidente che le posizioni di contrasto non erano da considerare come mere azioni di contestazione né come infondate sottolineature ma avrebbero meritato appropriate considerazioni e valutazioni. L'onore della decisione comporta oneri e determina conseguenze non sempre auspicabili che ricadono inesorabilmente su chi le subisce». 

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