Paladino riapre l'Hortus Conclusus:
«Sono pronto ma serve un piano»

hortus conclusus
hortus conclusus
di Nico De Vincentiis
Sabato 16 Febbraio 2019, 08:00
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È appena trascorso il secondo anniversario della «decapitazione» di una delle opere d’arte che ne fanno uno scrigno unico al mondo. Quella testa di pietra, firmata Paladino, che si trovava all’interno dello splendido Hortus Conclusus, è ancora negli uffici del Comune, come un cittadino qualunque, nella sfibrante attesa che qualcuno allo sportello risolva il problema. Che è semplicemente quello di riuscire a riprendere il suo lavoro. Ma non ce la fa a spiegare le ragioni della richiesta perché quello per cui è stata creata non è lavoro da solisti, ha senso soltanto con l’orchestra. Appunto, «quella testa può restare dov’è – dice chi quell’orchestra l’ha creata, Mimmo Paladino -, non ha senso riattaccarla senza un piano organico di valorizzazione dell’opera». 

E allora cosa si fa?
«Semplicemente si fa. E in fretta. Non dimentichiamo che il grave episodio di due anni fa non fu tanto un gesto vandalico quanto il frutto del degrado in cui versa l’opera nel suo complesso. Servono più cura e tutela, soprattutto delle regole condivise che dimostrino una diversa e più convinta attenzione da parte delle istituzioni e degli stessi fruitori».

Eppure si fatica a comprenderlo visto che l’ultimo restauro dell’Hortus risale al 2005… 
«Non è una bella notizia per la città e per le sue aspirazioni sapere che si sottovalutino i beni culturali e artistici come risorsa importante per i disegni futuri della città». 

Per quasi 30 anni si è anche sottovalutato il fatto che il Comune non avesse mai accettato la sua donazione…
«Ora c’è un’intesa, si chiude una vertenza durata troppo tempo. Devo dare atto all’amministrazione di avere voluto risolvere una stranissima situazione che ha determinato inutili conflitti procedurali proprio mentre si sarebbe dovuto procedere a immaginare tappe ulteriori nei processi culturali. Ma guai a considerare il risultato positivo della vertenza come un punto di arrivo. Credo invece che parta tutto adesso».
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