Piove nel museo Diocesano 2 settimane dopo l'apertura: «Non c'è nessun rischio»

Il collaudo definitivo sarà tra qualche anno

Pioggia nel Museo Diocesano di Benevento
Pioggia nel Museo Diocesano di Benevento
di Giuseppe Di Martino
Mercoledì 10 Gennaio 2024, 10:42
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Piove sul Museo Diocesano. Dopo solo quindici giorni dal taglio del nastro del complesso archeologico, infatti, la cupola in vetro e acciaio che protegge gli importanti reperti della ritrovata basilica di San Bartolomeo, presenta evidenti falle che consentono all'acqua piovana di penetrare negli scavi. Un incidente di percorso inaspettato per una delle opere più significative all'interno del Programma integrato città sostenibile. «La pioggia non rappresenta alcun pericolo» dichiara il dirigente dei Lavori pubblici di Palazzo Mosti, l'architetto Antonio Iadicicco - Partiamo dalla premessa che abbiamo dovuto recuperare ben tre anni sulla programmazione europea in quanto purtroppo la Regione Campania ha fatto partire la programmazione 2014/2020 solo nel 2018 - dettaglia Iadicicco - Chi conosce la legge sui lavori pubblici saprà che il collaudo definitivo avviene dopo qualche anno dall'ultimazione dei lavori, per cui è normale che si possano creare questi problemi. I prodotti utilizzati per la realizzazione della struttura sono ottimi». Dopo i temporali dei giorni scorsi, dunque, già ieri i progettisti dell'importante opera, gli ingegneri Luigi e Gabriele Basile insieme al direttore dei lavori Francesco Bove, sono intervenuti sul posto con la ditta del cantiere, per toccare con mano il reale stato di salute della struttura di piazza Orsini.

Dopo un sopralluogo, i tecnici sono saliti sul lucernario per verificare in che modo mettere riparo all'infiltrazione, ed è emerso che il mancato utilizzo di apparecchiature anticondensa, che richiedono un'adeguata erogazione elettrica, ha portato alla scelta di lasciare aperte alcune parti in vetro del tetto.

Da qui l'intervento per rimediare alla penetrazione d'acqua all'interno della tecnostruttura con l'applicazione provvisoria di una guaina protettiva. «Al momento abbiamo un problema di natura tecnica sottolinea Iadicicco poichè una parte della copertura è rimasta parzialmente scoperta per permettere l'areazione interna ed evitare fenomeni di condensa. Stiamo aspettando un aumento di potenza elettrica per mettere in funzione l'impianto di condizionamento. Quindi posso affermare che l'allarme è rientrato. Ovviamente non si tratta né di rottura né di incuria, di certo non potevamo prevedere questo fenomeno di acqua e vento intenso. Speriamo di avere al più presto questa maggiore fornitura di energia elettrica e di risolvere completamente il problema» dice Iadicicco, ammettendo però che la fretta con cui sono stati eseguiti i lavori di completamento della struttura, in parte motivata dall'improrogabile scadenza del 31 dicembre per la rendicontazione delle opere Pics, non ha permesso la definizione di alcuni importanti dettagli tecnici.

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«Il Codice degli appalti non ci impedisce di provvedere ad alcune opere di dettaglio. Devo dire - conclude il dirigente comunale - che affinché ci fosse un po' di movimento turistico durante le festività natalizie abbiamo colto l'occasione per anticipare l'apertura della struttura. Era un'opportunità per la città che non volevamo farci sfuggire». Infatti, numeri alla mano, il Museo Diocesano durante il periodo di Natale ha toccato anche quota duecento visitatori in un giorno, mostrando le enormi potenzialità dell'intervento denominato «La città dei Santi» che ha permesso il completamento dello scavo archeologico per riportare alla luce la parte centrale del perduto monumento e proteggere interamente i resti murari e pavimentali, risalenti agli inizi del XII secolo, con una copertura di vetro e acciaio, in un mix di bellezza e fede.

 

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