Reperti romani a la «Pietà» di Benevento, i lavori all'istituto d'istruzione restano sospesi per indagini

Lo sforzo di coniugare esigenze didattiche e conservazione dei beni archeologici

Reperti romani a la «Pietà» i lavori all'istituto d'istruzione restano sospesi per indagini
Reperti romani a la «Pietà» i lavori all'istituto d'istruzione restano sospesi per indagini
di Antonio Martone
Martedì 6 Febbraio 2024, 08:46 - Ultimo agg. 11:25
4 Minuti di Lettura

Sotto al suolo della scuola Pietà in via dei Mulini, ci sono reperti di epoca romana. Ormai non ci sono più dubbi. Resta da stabilire solo se in quell'area c'erano delle abitazioni oppure le mura di cinta che delimitavano il perimetro della vecchia città imperiale che come noto era particolarmente importante per la posizione strategica e molto cara agli imperatori Traiano e Nerone. Proprio in questa ottica dopo i rinvenimenti avvenuti lunedì 22 gennaio e prontamente segnalati dagli addetti dell'impresa che stava eseguendo i lavori di ristrutturazione del plesso, la Soprintendenza alle Belle Arti ed al Paesaggio, ha stabilito che bisogna continuare a scavare ed in quello spazio ha dato disposizione di sospendere gli interventi edili in corso.

«In questi giorni, dai sondaggi effettuati, ma non ancora completati - dice Simone Foresta, responsabile della Soprintendenza per Benevento e provincia -, sono emerse le stesse evidenze indagate, anche in profondità.

In pratica tracce delle mura. Stiamo rilevando presenze dall'età romana a quella medievale. Proseguiremo con gli scavi in profondità, verificando, nel contempo, d'intesa anche con i tecnici del Comune di Benevento dove poter collocare i pali per rafforzare l'edificio scolastico sovrastante».

Sembra assodato, invece, che in quella zona non c'era una necropoli, considerato che non sono emerse altre tombe oltre a quella risalente al periodo medievale nel cui interno c'era uno scheletro di un uomo di piccola corporatura e posizionata nei pressi delle mura la cui altezza, motivo per cui si sta continuando a scavare, potrebbe far optare per l'ipotesi della recinzione con la conferma che anche il rione Pietà ha grande rilevanza da un punto di vista archeologico, al di là dei vecchi mulini utilizzati in passato, utilizzando le acque del fiume Sabato. In pratica secondo studiosi anche del capoluogo, appassionati della storia della città, quella era la periferia della Benevento romana. 

Le ricerche saranno utilizzate per dettagliare ulteriormente la mappa della vecchia città e completare, dunque, gli studi. Motivo per cui sono previsti ulteriori sopralluoghi ed accertamenti da parte degli archeologi della Soprintendenza per tutte le valutazioni finali. Dal suo canto alla luce dei ritrovamenti archeologici i lavori sono momentaneamente sospesi. «Mentre continuano gli scavi - dice Marcello Palladino, consigliere comunale con delega all'istruzione - si sta concordando con i tecnici e l'assessorato competente una variante al progetto che in questo caso è assolutamente obbligatoria. Naturalmente si procederà d'intesa con la stessa Soprintendenza. Sono queste le ultime novità, anche se in questa settimana dovrebbe svolgersi un altro summit per stabilire i nuovi punti e fare in modo che il progetto vada avanti e che i lavori si possano concludere prima possibile, ma sempre nel rispetto di quelle che sono le normative e le prescrizioni ministeriali».

Video

Per gli abitanti del quartiere i ritrovamenti costituiscono un motivo di ulteriore prestigio. «Siamo stati sempre considerati un rione di campagna - dice Antonella Boscaino, residente nella zona - ed invece anche da queste parti ci sono segnali probanti di quella che è stata la storia gloriosa del capoluogo sannita. Speriamo per il futuro di avere maggiore considerazione in quelli che saranno i vari progetti». Felice Presta dell'associazione Sannio Report punta alla valorizzazione dei reperti. «Al di là di queste che sono le giuste esigenze dell'attività scolastica, mi auguro che i vari ritrovamenti archeologici degli ultimi anni, e ce ne sono stati davvero tanti e che non vado ad elencare, non vadano sepolti e quindi cadano nel dimenticatoio. Mi auspico che si vada a pensare magari con finanziamenti Pnrr alla ristrutturazione di qualche reperto importante, tra i tanti ad esempio che ci sono tra S. Clementina, Triggio e piazza Pacca».

© RIPRODUZIONE RISERVATA