«Piccole case della salute»: la Croce Rossa apre tre strutture nel Sannio

Presto altre iniziative

Aperte tre strutture della Croce Rossa nel Sannio
Aperte tre strutture della Croce Rossa nel Sannio
di Giuseppe Di Martino
Sabato 15 Luglio 2023, 10:45
3 Minuti di Lettura

La Croce Rossa inaugura nel Sannio le prime «Piccole case della salute» a San Giorgio La Molara, Sassinoro, Morcone e San Marco dei Cavoti. Il progetto, realizzato grazie al contributo di 471.264 euro erogato dalla «Fondazione con il Sud», nasce per dare una risposta al fenomeno di migrazione sanitaria, che penalizza soprattutto le aree interne e periferiche, attraverso strutture attrezzate per offrire prestazioni di medicina leggera e telemedicina con personale volontario, dedicate alle fasce più fragili della popolazione, con particolare attenzione agli anziani. Il 20 luglio taglio del nastro a San Giorgio La Molara sempre alle 10.30 (Palazzo Muscetta) e a Sassinoro alle 15.30 (largo Ossining, presso il Comune). Torneranno operativi anche gli ambulatori sociali di Morcone (presso l'Area Fiera) e San Marco dei Cavoti (piazza Risorgimento).

«Tramite la creazione di servizi di prossimità - ha dichiarato il presidente regionale della Croce rossa, Stefano Tangredi- e all'offerta di servizi sanitari domiciliari resa possibile dal supporto di volontari, grazie all'adesione al partenariato della Asl di Benevento e al contributo offerto da Asl Foggia, ci impegneremo a costruire delle comunità più prossime e coese, prevenendo i rischi di esclusione sociale delle persone più anziane e vulnerabili». Verranno erogati servizi di trasporto sanitario per visite mediche e terapie, di consegna farmaci, supporto psicologico a distanza, aiuto domiciliare per la cura e l'igiene personale, assistenza domiciliare integrata e servizi di telemedicina e telerilevamento, domiciliare e non, per pazienti ad alto rischio di ospedalizzazione.

Attraverso la collaborazione tra soggetti pubblici responsabili dei servizi socio-sanitari e realtà del terzo settore, sarà quindi possibile sperimentare concretamente le procedure e gli strumenti tecnologi per l'assistenza sanitaria a distanza, favorendo la residenzialità dei pazienti cronici e il potenziamento della capacità di presa in carico dell'Asl.

Video

Saranno realizzati in media 40 servizi socio-assistenziali a settimana (quasi 4.000 prestazioni e 2.400 ore di supporto), grazie all'impegno di 60 tra volontari, operatori, psicologi e «volontari di comunità» appositamente formati; ogni anno verranno garantite 360 visite a distanza a 160 pazienti grazie al coinvolgimento di medici specialisti degli enti partner. In pratica veri e propri presidi territoriali per l'orientamento e l'assistenza sanitaria a distanza (televisita ambulatoriale e teleconsulto), e la sperimentazione di modelli innovativi di accoglienza diffusa degli anziani (2 appartamenti di co-housing), con cui facilitare momenti di socializzazione volti all'invecchiamento attivo. Duplice l'obiettivo: ridurre le distanze con l'utenza e garantire un welfare inclusivo per le fasce più deboli della popolazione, dislocandosi in posizioni strategiche sul territorio ed offrendo anche servizi domiciliari e a distanza, che configurano le «Piccole case della salute» come luoghi di orientamento ai servizi sociosanitari del territorio e, quindi, dei punti di riferimento per le piccole comunità. Nelle prossime settimane verranno calendarizzate le aperture di ulteriori tre «Piccole case della salute» nei Comuni di Biccari, Baselice e San Bartolomeo in Galdo. «Le iniziative volte ad accorciare la distanza tra le popolazioni dell'entroterra sono sempre gradite - ha dichiarato Lucio Ferella, sindaco di Baselice- La progettualità delle piccole case della salute per contrastare la migrazione sanitaria è lodevole e rientra in questo filone di idee, offrendo la possibilità di essere vicini alla fasce di popolazione più anziane e fragili».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA