Baia Domizia: sequestrato
l'ex villaggio degli svedesi

Baia Domizia: sequestrato l'ex villaggio degli svedesi
Mercoledì 19 Gennaio 2022, 13:23
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I finanzieri del Comando provinciale di Caserta hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della procura sammaritana, nei confronti di una società con sede a Sessa Aurunca e del relativo complesso aziendale per un valore complessivo stimato in circa 20 milioni di euro, tra cui figura il noto e storico villaggio turistico del litorale domizio denominato Italy Village (già “Villaggio degli Svedesi” costruito nel 1968 e di proprietà di alcuni sindacati svedesi) in località Baia Domizia. Il villaggio è composto da 227 villette e un terreno di oltre 13mila mq.

Dalle indagini svolte dai finanzieri della tenenza di Sessa Aurunca è emerso che la società in questione avrebbe acquistato il villaggio turistico a un valore notevolmente inferiore rispetto a quello reale, attraverso un'operazione di reimpiego di proventi illeciti che sarebbe stata posta in essere dal legale rappresentante della società. Attraverso gli accertamenti svolti in cooperazione con l'autorità giudiziaria svedese, il soggetto avrebbe rilevato la proprietà del villaggio turistico, valutato al tempo in oltre 14 milioni di euro, corrispondendo soltanto 400mila euro, somma ottenuta grazie a una pregressa appropriazione indebita di somme di denaro, pari a complessivi 590mila euro.

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In particolare, nell'ambito della trattativa di vendita del villaggio turistico tra la precedente proprietaria (la Riva del Sole spa) e “La Serra Resort srl”, i soggetto si sarebbe procacciato il denaro necessario a rilevare le quote della societa acquirente in parte alienando a privati, senza avere ancora alcun titolo, 41 unità immobiliari facenti parte del resort per un totale di 490mila euro (dopo aver preventivamente realizzato una lottizzazione abusiva, estinta per prescrizione e una modifica della loro destinazione d'uso da turistico-ricreativa ad abitativa), in parte sottraendo indebitamente 100mila euro dalle casse di un'altra impresa a lui riconducibile.

Si sarebbe inoltre assicurato così la proprietà di uno dei più grandi e famosi complessi turistici del litorale domizio.

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