Non sono più 200, ma quasi 300 i nuovi positivi giornalieri, almeno stando al bollettino quotidiano sul contagio del Covid in Terra di Lavoro. Secondo i dati dell'Asl di Caserta, infatti, sono 402 i nuovi positivi al virus, mentre soltanto 121 le guarigioni accertate. Ragion per cui, sono 274 gli ammalati che si aggiungono alla lista dei pazienti in cura per il Coronavirus, diventando ora 6.481. Una cifra che aumenta sempre di più, ogni giorno che passa. Al netto dei contagi, sono stati registrati anche sette decessi, per un totale di 843 vittime del Covid in provincia.
Intanto, il servizio vaccinale continua senza sosta è la stessa azienda sanitaria casertana che ieri ha diramato una nota per informare la cittadinanza che è stato raggiunto il traguardo delle 100.000 somministrazioni erogate dall'inizio dell'attuazione del piano vaccinale. Nei diversi report pubblicati circa l'andamento del servizio in tutta la Campania, L'Asl ha sempre preceduto le due Asl napoletane, quella di Napoli 1 Centro e quella di 2 Nord, distaccandosene per alcune migliaia di prime erogazioni (e, dunque, anche di seconde). Ovviamente si parla di somministrazioni di dosi vaccinali, cosa da non confondere con le vaccinazioni per intero il cui ciclo contempla due somministrazioni.
Tuttavia è innegabile che la macchina organizzativa casertana del servizio si sta distinguendo per efficaci e per numero di persone assistite. Da ieri, inoltre, da quando cioè la vaccinazione è stata aperta anche ai cittadini over 70, l'Asl di Caserta ha iniziato non solo ad accettare le richieste ma anche a contattare gli utenti per fissare l'appuntamento della prima somministrazione. Intanto, il servizio procede sette giorni su sette e anche ieri, domenica, è stato regolarmente erogato.
Sono 68.164 le prime dosi iniettate e 33.537 le seconde.
Nel frattempo le diverse notizie di reazioni avverse hanno creato un clima di perplessità sulla vaccinazione, non considerando che si tratta di fenomeni accaduti a meno di una decina di persone, su oltre cinque mila che hanno ricevuto il farmaco. Inoltre, è bene mettere in conto quale sia il rischio a seguito del contagio Covid: le attuali varianti stanno manifestando sintomi e complicanze ben più gravi rispetto quelle conosciute dalla prima e seconda ondata. A conferma di questo, c'è uno studio osservazionale condotto dai pediatri del Santobono Pausillipon sulla sindrome infiammatoria multi sistemica nei bambini correlata all'infezione da Covid. Tale studio, diramato ai pediatri di libera scelta dalla Fimp casertana (Federazione italiana medici pediatri), prende in esame bimbi tra i 4 e gli 11 anni di età, senza particolari patologie pregresse, i quali sviluppano un aumento di tutti i marcatori infiammatori, vale a dire una serie di infiammazioni in diverse sedi dell'organismo.
Tale esperienza è stata vissuta anche nella Pediatria dell'ospedale di Caserta, il cui primario Felice Nunziata già alcuni mesi fa, prima di Natale, aveva certificato tale sindrome in almeno tre pazienti. Un effetto collaterale del Covid contratto dai bambini i quali, almeno stando alla breve letteratura nota della pandemia, in genere non manifestano né particolari sintomi né tantomeno particolari complicanze.
Al contempo, la Sipps (Società italiana di Pediatria Preventiva e sociale) e la Siaip (società italiana di allergologia e immunologia pediatrica) hanno diffuso una guida a tutti i pediatri di libera scelta dal titolo Manuale di prevenzione e gestione dei danni indiretti nei bambini ai tempi del Covid 19'. Si tratta di un volume che, iniziando dall'analisi dell'emergenza sul feto e sulla gravidanza, fornisce dettagli sulla gestione psicologica del bambino nel momento del lockdown, così come anche del monitoraggio della malattia cronica nel paziente pediatrico in correlazione alle restrizioni per l'emergenza, dando uno spazio interamente dedicato al tema della vaccinazione.