Incidente sul lavoro a Marcianise, Giuseppe Borrelli muore travolto da un carrello elettrico

«Siamo stanchi di contare i morti sul lavoro, questa strage va fermata»

Giuseppe Borrelli
Giuseppe Borrelli
di Franco Agrippa
Giovedì 7 Settembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 8 Settembre, 07:22
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Ennesima vittima sul lavoro nel Casertano. Giuseppe Borrelli, 51 anni, di Pignataro Maggiore, è morto lunedì sera mentre era al lavoro nello stabilimento della Comet Sud che produce componenti metalliche per automobili, nella zona industriale di Marcianise Nord, sulla SS 265 Sannitica. Secondo una prima ricostruzione l'uomo, mentre era impegnato nel turno serale nei locali di verniciatura dell'azienda, sarebbe rimasto schiacciato da un carrello elettrico che lo ha colpito alle spalle, scaraventandolo contro una vasca riportando una frattura al collo rivelatasi fatale.

Inutile l'intervento dei medici del 118, giunti poco dopo sul posto.

La salma è stata sequestrata dai carabinieri su ordine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e d trasportata presso l'istituto di medicina legale dell'ospedale di Caserta per l'esame autoptico. La morte dell'operaio 51enne di Pignataro Maggiore lunedì sera ha lasciato attonita tutta la comunità del paese casertano. 

E ieri il silenzio avvolgeva la cittadina ai piedi del monte Maggiore. Pino, com'era conosciuto da tutti gli amici e i colleghi, era stimato e amato. Uomo gentile, persona squisita e limpida, disponibile e sorridente: questi gli aggettivi più ricorrenti associati alla sua persona in queste ore tra chi lo conosceva.

Una vita scandita dalla dignità per il lavoro e dall'amore per la famiglia - la moglie Antonietta e la figlia Angela, di soli 9 anni. Aveva cominciato come fioraio, ereditando il mestiere dal padre, ma circa una decina d'anni si era reinventato operaio metalmeccanico, prima in un'azienda dell'agro caleno e poi, da circa tre anni, alla «Comet Sud», sempre nel settore dell'automotive. 

«Siamo stanchi di contare i morti sul lavoro, questa strage va fermata. Una nuova vittima a Marcianise, una nuova tragedia che testimonia che non bastano le misure esistenti per la sicurezza sui luoghi di lavoro, vogliamo misure ed azioni più dure ed efficaci». È quanto ha affermato Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania, venendo a conoscenza dell'incidente in provincia di Caserta.

«Gli ispettori, i controlli, gli strumenti di legge attuali non riescono a fermare questa scia di morte sui luoghi di lavoro. Le morti sul lavoro, lo abbiamo detto più volte, sono omicidi. Servono azioni più impattanti e definitive, si istituisca una procura speciale per la sicurezza sul lavoro e si applichino pene certe alle aziende che non tutelano la vita dei lavoratori».

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Commentando l'incidente sul lavoro nella fabbrica casertana, in una nota congiunta, Paolo Capone segretario generale dell'Ugl, e Vincenzo Abbrescia, segretario regionale Ugl Campania hanno detto: «Non è possibile assistere impotenti di fronte a queste morti o, peggio, parlare di fatalità. Come sindacato Ugl continueremo le iniziative di mobilitazione per denunciare l'inaccettabile strage di lavoratori in corso. Occorre intensificare il lavoro avviato fra istituzioni, parti sociali e datoriali per rafforzare gli investimenti sulla sicurezza, contrastare il caporalato e il lavoro nero, potenziare il coordinamento delle banche dati e degli organi di vigilanza. È necessario, al contempo, puntare sulla formazione e su un addestramento adeguato a cominciare dalle scuole secondarie per creare una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro».

La presidente del Consorzio Asi Caserta Raffaela Pignetti ha dichiarato: «Diventa sempre più forte l'esigenza di istituire un tavolo di confronto in tema di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, di gestione delle crisi d'impresa, della formazione dei giovani del territorio e dell'identificazione delle filiere di maggiore propulsione e sviluppo per la nostra provincia». Pignetti ha anche chiesto al prefetto di Caserta un piano straordinario di controlli. 

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