Neonata morta a Santa Maria a Vico, ascoltato il pediatra: i fratellini restano nella casa-famiglia

Dall'autopsia sarebbe emerso un ematoma sulla testa di Aurora

Il funerale della piccola
Il funerale della piccola
di Gabriella Cuoco
Giovedì 14 Settembre 2023, 07:52 - Ultimo agg. 13:10
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I fratellini della neonata morta in culla restano nella casa-famiglia, almeno per le prossime due settimane. Il giudice del tribunale dei minori di Napoli si è riservato nel pronunciarsi, durante la prima udienza per il riaffido, che si è svolta alla presenza degli avvocati Davide Pascarella e Carlo Perrotta.

La difesa dei genitori di Aurora, la neonata trovata morta in culla dieci giorni fa, con diverse ustioni ed ecchimosi sul corpicino, la scorsa settimana ha prodotto documentazione video, fotografica e cartacea, per poter ottenere il riaffido dei due fratellini (un maschio e una femmina) in tempi brevissimi. C'è da dire che, nelle scorse ore, i carabinieri della stazione di Santa Maria a Vico hanno ascoltato - nell'ambito delle indagini su Aurora - anche il pediatra di base.

In ogni caso, l'allontanamento dei due fratelli dai genitori nasce da una decisione della scorsa settimana del Tribunale dei minori. Più di una volta, nei giorni scorsi, l'assistente sociale del Comune, Anna Izzo, informando il sindaco Andrea Pirozzi, è andata a fargli visita nella casa-famiglia, dove sono stati collocati e ha potuto constatare che i bimbi sono tranquilli e vivono, accuditi da due curatrici in un mini-appartamento.

Dal momento dell'allontanamento i bambini non hanno potuto rivedere nè la mamma e nè il papà. «Ci auguriamo dicono gli avvocati che quanto prima, possano essere permesse visite periodiche ai piccoli». Intanto, le indagini continuano senza sosta. Il pm Stefania Pontillo della Procura di Santa Maria Capua Vetere aspetterà la fine del mese per pronunciarsi: sia la madre che il padre della piccola di soli quarantacinque giorni, sono indagati per omicidio colposo.

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Il magistrato dovrà esaminare la doppia autopsia: la seconda parte e cioè quella microscopica e tossicologica e avverrà il 22 settembre, dopo che il collegio dei medici ha espianto gli organi nella prima fase autoptica. Fra le indiscrezioni è emerso - dall'autopsia - che la neonata aveva anche un ematoma alla testa. Aurora è stata ritrovata senza vita dalla madre che la sera prima, in presenza del padre, le aveva fatto un bagnetto. Secondo le dichiarazioni fornite ai militari dell'Arma lo scaldabagno non era funzionante e per questo i genitori hanno usato acqua calda scaldata in una pentola sui fornelli. Alla piccola, poi, viste le ustioni sul corpicino le è stata spalmata una crema, che telefonicamente ha indicato il pediatra.

Durante la notte, dopo pianti e lamenti, Aurora si sarebbe addormentata e la madre la mattina seguente, intorno alle 7, ha provato a svegliarla. Ma era già morta. Il padre le avrebbe praticato un massaggio cardiaco provocando ecchimosi sulla parte alta dell'addome. Proprio su quest'elemento, la Procura ha acceso i riflettori e vuole incrociare la tesi dei due (madre e padre) facendo una serie di riscontri anche con alcuni messaggi WhatApp. Ieri, intanto, durante la trasmissione "Pomeriggio Cinque", il nonno di Aurora, Gennaro, avrebbe raccontato una versione diversa rispetto a quello che la difesa ha fatto venire a galla.
 

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