Ercolano, i papiri decifrati con l'intelligenza artificiale

Per la prima volta i testi carbonizzati vengono letti per intero senza srotolarli

I papiri di Ercolano decifrati con l'intelligenza artificiale
I papiri di Ercolano decifrati con l'intelligenza artificiale
Maria Pirrodi Maria Pirro
Domenica 29 Ottobre 2023, 09:00 - Ultimo agg. 5 Novembre, 17:20
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Ogni giorno un professore universitario dai capelli sale e pepe assieme ad altri scienziati nel mondo tenta di decifrare per ore misteriose lettere impresse con il carbone sui papiri, oltre duemila anni fa. Alterna l'esame al microscopio elettronico e il lavoro meticoloso al computer: «Strumenti che da studente, quando ho iniziato a occuparmene, nemmeno esistevano... Mai avrei immaginato che la lettura finalmente sarebbe stata possibile grazie all'intelligenza artificiale». Gianluca Del Mastro, il docente con una formazione umanistica, parla della tecnologia avveniristica che ora consente di comprendere la filosofia classica raccolta nel più prezioso fondo di volumi, un migliaio sepolti durante l'eruzione del Vesuvio nella lussuosa villa dei Pisoni (per questo detta villa dei Papiri).

I rotoli, scoperti tra il 1752 e il 1754 a Ercolano, sono conservati a Napoli, nella Biblioteca nazionale oggi diretta da Maria Iannotti, partner di questa e tante altre collaborazioni (tra cui il progetto «European research council» con Università di Pisa, Cnr e ministero della Cultura). «Quasi tutti gli scritti sono in greco antico», continua del Mastro, sollevando la testa china sul pc per mostrare le frasi intere, per la prima volta ricostruite grazie al «machine learning», e senza rischiare di danneggiare, aprendoli, i circa 500 rotoli chiusi e fragili, come avvenuto in passato.

Al secondo piano di Palazzo Reale, nella biblioteca, è conservata la macchina a lenta trazione inventata nel 700 da padre Antonio Piaggio per le prime prove di lettura, incollando i fogli su membrane animali in modo da svelarne il contenuto, centimetro per centimetro, sino a tre metri di lunghezza. Quei testi sono fondamentali per le nuove ricerche: «L'intelligenza artificiale è stata allenata usando le informazioni disponibili nei rotoli già aperti. Le tracce dell'inchiostro sono state confrontate con quelle rilevate dalla scansione virtuale dei papiri carbonizzati, realizzata tramite la tomografia a contrasto di fase, consentendo di interpretare sequenze di parole apparentemente invisibili. È un sogno che si realizza per me dopo 30 anni», sospira Del Mastro, spiegando che la svolta si deve a un ragazzo di soli 21 anni, americano, iscritto a Informatica: «Luke Farritor, quasi contemporaneamente al berlinese Youssef Nader, ha individuato i parametri giusti per educare il pc e andare oltre i pochi caratteri già decodificati». I «genietti» puntano a vincere il milione di dollari messo in palio da mecenati della Silicon Valley per chi risolverà l'enigma sul contenuto dei rotoli di Ercolano. 

 

Il professore di papirologia dell'università Vanvitelli, con la collega della Federico II, Federica Nicolardi, fa parte della giuria internazionale chiamata ad assegnare il montepremi della competizione promossa dall'ateneo del Kentucky che ha radunato gli sponsor. Lì l'ingegnere Brent Seales insegna Computer Science e dichiara ancora più emozionato: «Per me, leggere le parole contenute nei rotoli di Ercolano è come mettere un piede sulla Luna». «Prestissimo vedremo molto di più», è ottimista Nicolardi. Un unico rotolo, da due terabyte di dati, al momento è condiviso online e ottenuto con le scansioni eseguite con il sincrotrone di Oxford. «Quello tradotto ritengo quasi certamente sia dell'epicureo Filodemo di Gadara: fa riferimeno alla musica nel sistema delle arti». A lui si deve anche la costituzione della biblioteca di Ercolano, che conserva il De rerum natura e testi di filosofi come Demetrio Lacone, Polistrato, Carneisco, Colote, Metrodoro, lo stoico Crisippo. Un catalogo digitale curato dal Cispe, il centro studi dedicato a Marcello Gigante, è sul sito web della biblioteca.

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