La scuola al centro del «Grande Trasloco»: appuntamento online per il romanzo-evento

"Il Grande Trasloco", ill. di Irene
"Il Grande Trasloco", ill. di Irene
di Donatella Trotta
Venerdì 23 Aprile 2021, 14:13 - Ultimo agg. 24 Aprile, 17:11
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Nutrire. Abitare. Viaggiare. Curare. E lavorare. Coniugare i verbi e declinare “le parole che servono”, oggi, è una selezione dell’essenziale per vivere – più che sopravvivere – nella svolta antropologica in atto: accelerata dall’irrompere, nel mondo, del Covid-19. Una sorta di nuova “grammatica della pandemia” (per andare oltre la pandemia e le crisi che ha accentuato o generato) che L’editore Terre di Mezzo sta realizzando con un progetto di narr/azione originale e concreto. Partito in marzo, andrà avanti fino a ottobre: è un grande romanzo-evento corale, snodato nei suoi capitoli online e scandito da un appuntamento a settimana (insieme a esperti, scrittori, change-maker, imprenditori e nuovi viaggiatori) ma che sarà poi pubblicato a fine anno, al termine del percorso, con lo stesso titolo dato all’iniziativa in progress: Il Grande Trasloco. Cinque capitoli e una miriade di contenuti annessi e connessi, declinati dai cinque verbi fondamentali che tracciano la rotta di una navigazione collettiva orientata da temi come la sostenibilità, la giustizia, la bellezza, il viaggio, i beni comuni, il tempo; e diretta, in concreto, verso una disseminazione di buone prassi che partono dal cibo (reale e metaforico), si soffermano sull’habitat (antropico e naturale), perseguono un agire (anche economico) per consolidare riflessioni, valori (nell’accezione che ne dava Simone Weil) e legami: tra territori, tradizioni, comunità.

L’iniziativa è ideata da Terre di Mezzo con Fa’ la cosa giusta! (la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili), promossa da questa sigla editoriale nata a Milano nel 1994 come giornale di strada venduto da migranti e scritto da giovani professionisti, poi trasformatosi in editore di progetto con 70 titoli annui che coniugano sociale, civiltà dell’infanzia, manualistica, ricerca e impegno dalla parte dei più fragili. E Il Grande Trasloco entra in questi giorni nel vivo con un tema cruciale, messo a dura prova dal marzo 2020: la scuola. La scuola intesa come spazio culturale ed educativo centrale (Danilo Dolci, Don Lorenzo Milani, Gianni Rodari e il Movimento di Cooperazione Educativa docent, giusto per citare alcuni tra i tanti possibili esempi recenti e significativi), come “importante presidio di comunità sul territorio”, o come “terra di mezzo”, appunto, tra la civiltà e la barbarie: «Il nostro nome dice di noi — ammette il gruppo editoriale — perché i confini ci piace abitarli, con gentilezza e determinazione. Appassionati di futuro, siamo disponibili sempre a misurarci con la complessità del tempo presente, a farci domande. E a lasciare spazio all’ascolto. In questo progetto di narrazione collettiva per condividere idee generative, progettualità, nuovi stili di vita e strumenti al fine di “traslocare” nel futuro che vogliamo costruire, come Pianeta e come comunità, l’educazione è centrale: in una “nuova normalità” auspicata da tutti, come ripensare il futuro dell’educazione?».

Se ne parlerà martedì 27 aprile alle 18, in diretta sul sito ilgrandetrasloco.it con Marco Rossi-Doria, presidente di Con i bambini, sottosegretario all’Istruzione durante i Governi Monti e Letta, pedagogista già “maestro di strada” per aver insegnato nei quartieri difficili di Roma e Napoli dove è stato tra i fondatori, con Cesare Moreno e Carla Melazzini, del progetto “Chance – scuola pubblica di seconda occasione”. Con Rossi-Doria, anche Fabio Geda, educatore e scrittore, per ragazzi e adulti, attento alla dimensione dell’intelligenza emotiva e affettiva, che nei suoi libri narra spesso l’importanza di “trovare un posto nel mondo”, mettendo al centro del racconto i bambini, i giovani e le loro storie di speranza: dall’esordio nel 2007 con Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani (Instar libri, poi Feltrinelli 2009, tradotto in molte lingue), epopea di un ragazzino rumeno che attraversa l’Europa alla ricerca del nonno, artista di strada, e del padre, carcerato in Romania, attraverso la storia vera dell’afghano Enaiatollah Akbari, raccontata in Nel mare ci sono i coccodrilli (Baldini Castoldi Dala 2010), fino al romanzo Se la vita che salvi è la tua (Einaudi 2014), per citare solo alcune sue opere di narrativa.

L’appuntamento (il terzo di 6, sul tema del secondo capitolo del romanzo in progress, l’”abitare”), è realizzato in collaborazione con SFIDE-La scuola di tutti, il salone dedicato al mondo della scuola organizzato da Officine Scuola e Terre di mezzo, e metterà a fuoco le strategie di contrasto alla povertà educativa, estendendo lo sguardo alle periferie cittadine ma anche le aree interne; parlerà del futuro della scuola e del ruolo dell'insegnante-educatore alla luce di quest’ultimo anno di pandemia; e interpellerà i due testimoni-militanti su cosa vuol dire abitare la scuola oggi, anche oltre la classe in aula, e come questa influenzi il territorio e la sua comunità, puntando sulla relazione e l’innovazione. «La scuola – sottolinea una nota degli organizzatori - è capace di attivare i cittadini e prendersi cura del proprio quartiere, condividere spazi, promuovere processi inclusivi e rigenerativi.

Ma non solo: a scuola si impara ad abitare con gli altri, esplorare la diversità e prendersi cura dei luoghi in cui viviamo, per questo è un tema centrale, come l’educazione, inscritto nel verbo-capitolo dell’abitare. La solidarietà e la cura, come valori essenziali per il nostro domani, passano anche da qui».

Già. Come il turismo sostenibile, il rispetto dell’ambiente, la tutela del patrimonio naturale e culturale, la conciliazione tra tempi (liberi) di vita e di lavoro e l’impegno per realizzare il diritto di ciascuno alla felicità che tenga conto non (sol)tanto del Pil quanto del Fil, appunto: la Felicità Interna Lorda dei cittadini. Il Grande Trasloco ne discuterà anche nei prossimi appuntamenti in programma a maggio. Questo il calendario e gli argomenti: «Spazio al futuro con Lo Stato dei Luoghi e Kilowatt Bologna», mercoledì 5 maggio alle 18: insieme a Nicoletta Tranquillo, cooperativa Kilowatt, e Roberta Franceschinelli, si parlerà dell'importanza di rigenerare spazi urbani "vuoti" per restituirli alla comunità. Mercoledì 12 maggio alle 21 sarà la volta di «Appennino futuro: come e perché riabitarlo», in un incontro con Maurizio Carucci e Martina Panarese, i due promotori del progetto collettivo di Cascina Barbàn, che racconteranno dell’anima futuristica dell’Appennino e di come questa esperienza possa rappresentare un modello replicabile per chi sogna un abitare diverso, nei territori rurali del nostro Paese, seguendo ritmi più lenti e una quotidianità autentica. Mercoledì 19 maggio alle 18, infine, il tema sarà «Diventare esploratori del mondo»: con Patrizia Caraveo e Lorella Carimali si capirà come dalle galassie ai banchi di scuola la distanza non è così tanta come si potrebbe immaginare, perché è a scuola che si alimenta la curiosità, si nutre la voglia di sapere e conoscere, che se ben allenata può trasformarsi in una vera e propria attitudine alla vita. 

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