Gli italiani che festeggeranno in casa il Ferragosto spenderanno per il pranzo tradizionale quest'anno in media il 10,7% in più rispetto allo scorso anno. Chi invece opterà per il ristorante dovrà mettere in conto rincari di circa il 5,3%. I dati arrivano da Assoutenti che, sulla base delle rilevazioni Istat, calcola oggi l'impatto dei rincari alimentari sul classico pranzo di Ferragosto in casa o al ristorante. Considerato un pranzo da 8 persone realizzato in casa la spesa, a parità di consumi, sale di circa 22 euro rispetto allo scorso anno, stima Assoutenti. Su una platea potenziale di 15 milioni di famiglie l'aggravio complessivo risulterebbe pari a 330 milioni di euro. Questo perché si registrano in Italia fortissimi incrementi dei prezzi in tutto il comparto alimentare, a partire dai prodotti tipici estivi.
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Gli aumenti
Per lo zucchero l'aumento annuo è del 47%, per l'olio +30%, per le patate, +27%, per il riso +26%, per i pomodori +25%.
Turisti italiani
Il turismo italiano vive un Ferragosto un po’ scolorito. Niente sold out in Sardegna e in Versilia. "Non sta andando male, per carità, ma nemmeno a gonfie vele come dovrebbe essere in questo periodo. Non c’è il tutto esaurito in Sardegna, in Versilia siamo al 70% di occupazione (l’anno scorso eravamo all’87%). Insomma possiamo dire un calo generalizzato del 15% ma in certi luoghi purtroppo molto di più, si arriva anche a meno 30%”, dice il presidente di Federalberghi.
I rincari
Considerato un pranzo da 8 persone realizzato in casa la spesa, a parita di consumi, sale di circa 22 euro rispetto allo scorso anno - stima Assoutenti - Su una platea potenziale di 15 milioni di famiglie l’aggravio complessivo risulterebbe pari a +330 milioni di euro. Questo perche si registrano in Italia fortissimi incrementi dei prezzi in tutto il comparto alimentare: l’aumento piu alto e quello dello zucchero, i cui prezzi salgono mediamente del +47,3% rispetto allo scorso anno - analizza Assoutenti - L’olio d’oliva rincara del 30,6%, le patate del 26,9%, il riso del 26,7%, i pomodori del 25%, l’insalata del 15,5%. La verdura fresca sale in media del 19,8%, la frutta del 13,8% con punte del 24,3% per le arance, 20,8% la frutta con nocciolo. I gelati segnano +16,2% su anno.