Per capire il mondo di domani è certamente necessario guardare al passato e alla Storia con la "s" maiuscola, quella che ci mostra in maniera imparziale i nostri successi ed errori nella speranza di poterci insegnare qualcosa, per limitarsi a ripetere le vittorie e non le sconfitte.
Tuttavia, guardarsi indietro non è sufficiente: bisogna anche guardarsi intorno, cercare di capire chi abiterà questo mondo un domani, quali sono e come sono le persone che presto prenderanno le redini e decideranno la direzione.
Il dialogo sulla Gen Z è necessario proprio in virtù di questa consapevolezza: i nati tra la fine degli anni Novanta e il 2012 hanno raggiunto - o stanno raggiungendo - l'età del loro ingresso vero e proprio negli ingranaggi della società, e osservando i loro movimenti, ascoltando le loro parole, si può provare a farsi un'idea di come li faranno girare (o, magari, se li smonteranno del tutto).
Un nuovo trend di questa generazione, tuttavia, ha preso molti alla sprovvista: sembra proprio che i giovani abbiano deciso di mettere da parte l'alcol, e sebbene sia positivo di per sé, la motivazione non è affatto incoraggiante.
La parola inglese che riassume il rapporto degli appartenenti alla Gen Z con l'alcol è hangxiety, una combinazione di hangover (i postumi della sbornia, con tutte quelle sensazioni poco piacevoli che la accompagnano) e anxiety, vale a dire ansia.
In effetti, secondo quanto riporta il DailyMail, gli esperti hanno dichiarato che lo stress e l'ansia che investono i giovani Gen Z sono esacerbati dal terrore di essere ripresi mentre sono ubriachi e che delle clip non particolarmente favorevoli possano finire sui TikTok, Instagram o Snapchat.
Si tratta di una delle spiegazioni all'aumento di astemi tra i 18 e i 24 anni, che raggiunge numeri mai visti in altre generazioni.
Justine Roberts, fondatrice e amministratrice delegata del forum Mumsnet, che si occupa di genitorialità e di discussioni tra mamme, papà e ragazzi, conferma questi dati e dichiara: «Dobbiamo tenere a mente che questa generazione è dovuta crescere nel mondo dei social e se ti ridicolizzi in qualche modo - cosa che probabilmente tutti noi abbiamo fatto con tanto alcol in corpo - c'è la possibilità di diventare virale».
Poi, continua: «Per noi non era così, al massimo c'erano i nostri amici e conoscenti a ridacchiare. In più, credo che questa generazione sia molto più consapevole dell'importanza della salute e forse ha anche molte più attività a cui dedicarsi rispetto ad andare al bar».
La sensazione di hangxiety sembra essere prevalente nei giovani, quindi, sperimentata regolarmente da due quinti degli under 34. Più di un terzo dei ragazzi tra i 18 e i 34 anni la include tra i motivi principali per cui ha ridotto l'import di alcol. Dato che l'alcol è un calmante, emozioni quali stress e senso di colpa finiscono per raggiungere il picco non appena il suo effetto svanisce.