Caivano, sciolto il consiglio comunale per infiltrazioni mafiose: arrivano tre nuovi commissari

La nuova struttura di governo collaborerà con il prefetto Palomba

I controlli al Parco Verde di Caivano
I controlli al Parco Verde di Caivano
di Lorenzo Calò
Martedì 17 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18 Ottobre, 07:21
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Era nell'aria. Già lo scorso 13 ottobre, in occasione della visita al Parco Verde del ministro dell'università Anna Maria Bernini, accompagnata dal commissario straordinario per l'emergenza Caivano Fabio Ciciliano, serpeggiava la voce che il governo si apprestasse a dare un ulteriore segnale. Fortissimo. Ieri la conferma con la decisione del Cdm, su proposta del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, di prorogare di altri 18 mesi lo scioglimento del consiglio comunale (già sciolto con decreto del Presidente della Repubblica lo scorso 31 agosto in seguito alle contestuali dimissioni di 13 consiglieri su 24) questa volta per infiltrazioni della criminalità organizzata negli organi elettivi. Palazzo Chigi e Viminale parlano di «riscontri relativi a forme d'ingerenza da parte della criminalità organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialità dell'azione amministrativa e il buon andamento e il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica». La svolta in realtà c'era stata il giorno prima dell'arrivo del ministro Bernini - siamo al 12 ottobre scorso - quando il gip del tribunale di Napoli Nord Raffaele Coppola aveva convalidato i nove fermi emessi dalla Dda di Napoli nei confronti di esponenti del gruppo camorristico locale degli Angelino, ex amministratori e funzionari pubblici accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e corruzione, aggravati da finalità mafiose. Destinatari delle misure cautelari l'ex assessore comunale di Caivano Carmine Peluso, l'ex consigliere comunale Giovanbattista Alibrico, l'esponente politico Armando Falco (nipote dell'ex sindaco di Caivano, Vincenzo), insieme con il tecnico comunale Martino Pezzella e il dirigente comunale Vincenzo Zampella. Misure restrittive anche per Raffaele Bervicato (ritenuto uomo di fiducia del boss locale Antonio Angelino), Raffaele Lionelli (colui che recuperava e custodiva armi e che gestiva le estorsioni e il welfare per i detenuti) Domenico Galdiero (indicato come colui che si occupava tra l'altro delle estorsioni) e Massimiliano Volpicelli, incaricato di attuare le direttive dello stesso boss Angelino, anche lui finito nel mirino della Dda. 

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Con lo scioglimento per infiltrazioni mafiose si allontana dunque la prospettiva di elezioni amministrative a Caivano: la legge assegna alla triade commissariale 18 mesi prorogabili di altri sei, quindi 24, vale a dire due anni. Ma cambia anche la «qualità» dell'azione commissariale perché i poteri della troika, rispetto all'attuale commissario Gianfranco Tomeo (che potrebbe essere sostituito), sono ben più ampi e potranno assicurare, anche sotto il profilo delle indagini antimafia, un collegamento più stretto con il prefetto di Napoli Claudio Palomba e con lo stesso commissario Ciciliano al quale il governo ha assegnato un budget di 30 milioni per la «bonifica» del territorio, l'avvio di opere di infrastrutturazione, la messa a punto di un piano di coinvolgimento sportivo, scolastico, di formazione e opportunità di lavoro. L'input del premier Giorgia Meloni è stato chiaro e la presenza a Caivano di vari esponenti di governo (i ministri Piantedosi, Urso, Valditara, Bernini, Abodi, i sottosegretari di Palazzo Chigi Mantovano e Castiello) conferma l'attenzione del governo sull'operazione rinascita cui hanno collaborato anche reparti dell'Esercito. «Un segnale di vicinanza alle famiglie della zona e al futuro dei loro figli», dice il deputato di Fdi Gimmi Cangiano, vicepresidente della Bicamerale d'inchiesta sulle ecomafie.

Intanto giovedì a Palazzo Chigi verrà presentato il progetto di riqualificazione e ristrutturazione dell'ex centro sportivo Delphinia, uno dei luoghi dell'orrore dove sono avvenuti gli stupri di gruppo ai danni delle due cuginette del Parco Verde. 

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