Arzano, blitz dei carabinieri nel Municipio: licenze edilizie sotto tiro

Nuove ombre sul Comune sciolto già tre volte per infiltrazioni camorristiche

ll municipio di Arzano
ll municipio di Arzano
di Domenico Maglione
Martedì 14 Novembre 2023, 07:30 - Ultimo agg. 10:35
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Blitz della Direzione investigativa antimafia nel Comune sciolto, tre volte consecutive, per camorra. A quasi quindici anni ormai dal primo provvedimento del Presidente del Consiglio dei ministri adottato a febbraio 2008, quando era sindaco Nicola De Mare che guidava una maggioranza di centrosinistra ancora non c'è pace per Arzano dove personale del nucleo investigativo dell'Arma dei carabinieri hanno fatto visita agli uffici comunali concentrando l'attenzione sull'attività urbanistica dell'ente di piazza Raffaele Cimmino. Puc, Pnrr, licenze edilizie o cos'altro cercano gli inquirenti nelle stanze del potere?.

«Abbiamo il diritto di sapere», dice al sindaco il consigliere di minoranza, Salvatore Borreale. Ma il primo cittadino, Cinzia Aruta, pur confermando quella che era stata tutto sommato fino a qualche minuto prima solo un'indiscrezione, anche per il carattere discreto della inaspettata visita, si è limitata poi a non aggiungere altro se non quello di essere serena per il proprio operato e di quello del suo esecutivo.

Ma è risaputo da sempre che il territorio locale fa gola a palazzinari e imprenditori d'assalto che hanno creato sviluppo ma anche tanto scempio.

Arzano da sempre aspetta il primo piano di regolamentazione urbanistica: è dal 1976 che se ne parla, da quando cioè fu adottato un piano di fabbricazione che prevedeva solo sopraelevazioni rispettando gli standard in vigore e la sagoma dell'esistente. Di fatto tale enorme rallentamento nella attuazione di una nuova strategia di sviluppo del territorio ha determinato negli anni solo la realizzazione di una serie di abusi, piccoli e grandi, alcuni pure sanabili ma finora non ancora condonati a causa della lentezza della macchina burocratica. Risultato? C'è gente che attende da oltre trent'anni l'esame di una pratica per la sanatoria di piccole illegalità in un territorio ormai simbolo delle contraddizioni tra sviluppo e sottosviluppo. 

Ora, una cosa è certa: l'arrivo nuovamente degli investigatori al Comune rischia di riaprire scenari inquietanti sulla strada della stabilità amministrativa, fondamentale per avviare il riscatto di una città in ginocchio. Piazza Raffaele Cimmino, sede della casa comunale, pur essendo una delle più belle e funzionali dell'area a nord, non a caso ha perso tutte le sue funzioni di ritrovo e socializzazione ed ormai è spogliata di tutto: a breve potrebbe andare via anche la farmacia; la villa comunale, priva di manutenzione adeguata, è ripiombata nell'anonimato dopo la chiusura dello chalet ed è nuovamente in mano alle baby-gang; la macchina comunale è a pezzi per carenza di personale e risorse finanziarie; molte strade attendono un maquillage che non arriva mentre le periferie si trovano nell'abbandono più totale e il centro storico è più sgarrupato che mai. E tanto per non cambiare, pure gli impianti sportivi vivono un periodo nero: lo stadio, addirittura, è chiuso ormai da un numero svariato di anni.

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«Un nuovo scioglimento sarebbe la rovina totale», prova a commentare un gruppo di giovani studenti del liceo cittadino. Ma siamo veramente lontani: prima di questo si dovrebbe accertare la forte influenza della criminalità organizzata tale da compromettere e condizionare il buon andamento dell'amministrazione, come avvenne, a marzo 2014, con il sindaco del centrodestra Giuseppe Antonio Fuschino e, infine, il 20 maggio 2019 con l'amministrazione guidata da Fiorella Esposito, dirigente scolastico con una lunga storia politica nella sinistra e nel sindacato prima di stringere amicizia con l'ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, e con il suo movimento politico. 

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