Torre Annunziata, Comune sciolto per mafia: niente intesa tra Pd e M5S

I Dem ufficializzano la candidatura di Cuccurullo mentre con i grillini c'è Zeppetella

Torre Annunziata, Comune sciolto per mafia: niente intesa tra Pd e M5S
Torre Annunziata, Comune sciolto per mafia: niente intesa tra Pd e M5S
di Adolfo Pappalardo
Sabato 13 Aprile 2024, 06:57 - Ultimo agg. 14 Aprile, 07:33
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Inviato a Torre Annunziata

I circoli dell’M5s e del Pd sono a nemmeno 20 metri, uno di fronte l’altro sul corso principale. Ma di alleanze o campi larghi neanche a parlarne. Ognuno per la sua strada per conquistare la poltrona più alta del Comune di Torre Annunziata, dopo le dimissioni del democrat Ascione che anticiparono, in pratica, lo scioglimento per infiltrazioni dei clan di tre mesi dopo. Siamo al maggio 2022 e fu un terremoto politico da cui il Pd ha cercato faticosamente di uscire, resettando per prima cosa gli elenchi dei suoi iscritti.

Non è la vicenda pugliese di questi giorni certo ma qualcosa che scosse, eccome, i dem. E da allora, anche se i rapporti tra Pd e grillini già erano tesi, fu rottura completa. «In questi mesi è stato fatto un lavoro enorme: avete dimostrato che è possibile fare un rinnovamento nel partito», dice Antonio Misiani, il commissario regionale dem, ieri pomeriggio a Torre Annunziata per presentare il candidato sindaco. È Corrado Cuccurullo, docente universitario di economia aziendale alla Vanvitelli che se la vedrà contro Maria Antonietta Zeppetella De Sesto, ex preside in pensione con la casacca grillina e, per il centrodestra, Carmine Alfano: quest’ultimo nel 2017 sfidò proprio l’ex sindaco Ascione nelle primarie per il candidato del centrosinistra.

Il Comune è quasi alla fine del corso principale, a 500 metri dalla sede del Pd.

Dovrebbe essere la strada dello struscio cittadino e, invece, colpiscono le serrande arrugginite e abbassate da anni dei negozi, il cinema chiuso e i palazzi in cui non si intravede alcuna cura o manutenzione. «Ma chi te l’ha fatto fare di candidarti?», chiedono, scherzando, a Cuccurullo. Risposta: «Dopo aver guidato la Soresa negli anni del Covid, credo si possa fare tutto se si ha la volontà».

E così il Pd locale prova a ripartire dopo lo scioglimento del comune: non rinnovando le tessere a chi faceva parte o era vicino a quel gruppo dirigente (si è passati da 150 a 60 iscritti) e isolando chi voleva ricandidarsi in consiglio comunale. «Abbiamo approvato un regolamento per la trasparenza dei candidati: un controllo preventivo sui nomi. Credo sia stato fatto un importante lavoro di rigenerazione del partito qui a Torre, un esempio per tutta Italia», aggiunge sempre Misiani davanti agli iscritti per la presentazione ufficiale di Cuccurullo nel circolo dem. Ma purtroppo Torre Annunziata continua a tirarsi dietro i fantasmi del passato.

«Ci sono due date: la strage del circolo dei pescatori dell’agosto 1984 e un anno dopo l’omicidio del giornalista Giancarlo Siani che raccontava questa realtà. Da allora Torre è Fort Apache: dobbiamo sforzarci di uscire da questa definizione», incalza il segretario provinciale Peppe Annunziata volgendo lo sguardo alle pareti del circolo tappezzate con le foto del giornalista de Il Mattino. In sala iscritti e militanti, i consiglieri regionali Manfredi e Fiola: tutti speranzosi che le macchie del passato si possano cancellare. Ma è difficile. «Prima hanno chiuso la Deriver e la Dalmine che da sole occupavano 30 mila persone, poi ci hanno tolto pure l’ospedale. E qui la sinistra governa da più di 30 anni», mormora un iscritto, ex metalmeccanico in pensione. Almeno qui, a Torre, il candidato sindaco del centrosinistra è stato trovato quasi un mese e mezzo prima della scadenza (l’11 maggio per votare l’8 e 9 giugno).

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Più complicata invece la situazione a Castellammare di Stabia dove la sinistra cerca la rivincita contro il centrodestra che fece cadere l’ex fortino rosso (prima che arrivasse, anche qui, lo scioglimento).

Ieri proprio Misiani e Annunziata sono stati impegnati tutto il pomeriggio con le altre forze di coalizione per il nome del candidato sindaco. Alla fine solo la scelta di un percorso e un programma politico condivisi che vede però una coalizione ampia: dal Pd all’M5s, da Azione ai socialisti. Ma senza, ancora, l’ufficialità del nome del candidato sindaco: al momento il più accreditato è Luigi Vicinanza.

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