Castel dell’Ovo di Napoli: gestione ai privati con show, eventi e bar

Il piano per il sostegno economico prevede la cessione totale delle attività

Castel dell’Ovo chiusa ai turisti
Castel dell’Ovo chiusa ai turisti
di Paolo Barbuto
Giovedì 9 Marzo 2023, 23:45 - Ultimo agg. 10 Marzo, 07:10
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Quando il Comune di Napoli ha ottenuto da Palazzo Chigi gli otto milioni per la ristrutturazione di Castel dell’Ovo, ha dovuto predisporre un’accurata documentazione per spiegare quali erano le emergenze da affrontare e quali sono i progetti futuri per un rilancio del luogo-simbolo della città.

I guai del castello sono ben visibili e sono stati raccontati, nel dettaglio, nei giorni scorsi dal nostro giornale. Il progetto per il futuro, invece è sbucato fuori dal faldone che riguarda il Castel dell’Ovo e Il Mattino ha potuto leggerne tutti i dettagli che, alla fine, si concentrano in un solo obbiettivo: cedere la gestione ai privati.

Il capitolo che riguarda la futura valorizzazione dell’antica struttura sull’isolotto di Megaride spiega chiaramente che c’è voglia di ripensare, in parte, l’utilizzo del castello: «La strategia di fondo si basa sul mix funzionale e sociale di sistemazione degli spazi terrazzati e delle sale interne per renderle fruibili in sicurezza e capaci di ospitare eventi culturali e di spettacolo, attività per il tempo libero idonee alla trasformazione delle stesse aree in piccole zone di accoglienza, visite guidate e percorsi espositivi tematici, convegni e congressi, esposizioni di rilievo nazionale ed internazionale, attività didattiche».

Però sull’intera questione della futura valorizzazione aleggia l’ombra dell’impatto economico del progetto che, secondo Palazzo San Giacomo, deve essere mirato al «conseguimento di obiettivi di sostenibilità economica ed organizzativa, di continuità dell’offerta culturale attraverso il consolidamento di esperienze artistiche e di intrattenimento quotidiane e, pertanto, non legate esclusivamente a grandi eventi espositivi e di spettacolo, di partecipazione della comunità territoriale». Però, per far vivere ogni giorno il Castel dell’Ovo bisogna trovare un equilibrio tra le spese e i costi.

E l’unica maniera per raggiungere questo traguardo è coinvolgere i privati nella gestione. 

Il documento ufficiale chiarisce che il percorso seguito fino ad ora, quello di offrire gli spazi ai richiedenti facendosi pagare per il tempo dell’utilizzo per mostre, convegni, congressi, non è più percorribile. Scrive Palazzo San Giacomo che «ad un modello gestionale basato prevalentemente sull’offerta di spazi a tariffa si considera l’opportunità di sostituire un modello misto che sia strategicamente improntato a garantire la qualità dell’offerta culturale, la promozione nazionale ed internazionale del monumento e degli eventi, la presenza costante e attiva della comunità territoriale, la programmazione stabile delle attività», e questi risultati si raggiungono solo coinvolgendo gestori privati. 

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«In questo quadro, sarà valutata - è chiarito nel programma di valorizzazione di Castel dell’Ovo - la possibilità di creare short list di operatori qualificati per la realizzazione, in particolare, di attività espositive e mostre, organizzazione di convegni e congressi. Concedere ad operatori di alta professionalità e competenza i servizi di gestione delle visite guidate, della biglietteria/accoglienza, del bookshop e del punto ristoro; prevedere un biglietto di ingresso per la visita non guidata al Castello; collaborare con associazioni/organizzazioni del territorio anche per lo sviluppo della sezione didattica e delle attività educative e laboratoriali rivolte al pubblico scolastico ed adulto».

Insomma, il percorso è chiaro. Visto che il Comune non riesce a garantire continuità nell’organizzazione di eventi e nella gestione della struttura, si rivolgerà a realtà specializzate alle quali affidare ogni singolo spazio, dall’accoglienza all’organizzazione di eventi alla gestione dei punti di ristoro. 

Non sarà sfuggito a nessuno il dettaglio del previsto pagamento del biglietto. Fino ad oggi entrare al Castel dell’Ovo non prevedeva alcun pagamento, dopo i lavori ci sarà un ticket da versare, anche per andare solo a fare una foto al panorama. 

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