Anche in Paradiso tifano Napoli? A quanto pare la squadra di calcio che quest’anno si è aggiudicata il suo terzo scudetto - dopo un’attesa durata ben 33 anni - è riuscita a coinvolgere pure qualche Santo. Si tratta di San Francesco d’Assisi.
La statua a lui dedicata nel quartiere Vomero - ubicata a via Aniello Falcone vicino l’omonima chiesa - indossa la maglia azzurra di uno dei più grandi goleador della stagione: quella di Victor Osimhen. Così il numero nove del giocatore nigeriano - diventato iconico con la sua inseparabile mascherina - sembra aver fatto simpatia anche a chi ci guarda da lassù.
O almeno così hanno deciso i napoletani. Perché è giusto ricordare che non è certo la prima volta che si presenta un caso di tifoseria di un certo livello spirituale. Basti ricordare qualche tempo fa. Era infatti solo la fine di marzo quando - durante i giorni di preparazione alla festa dello scudetto - nel centro storico di Napoli - in piazza Cardinale Sisto Riario Sforza - era stato installato uno striscione di San Gennaro con in mano il Santino di Osimhen. Stavolta, invece, la maglia azzurra è stata fatta indossare dalla statua di San Francesco solo dopo i festeggiamenti del 4 giugno. Ma ecco la curiosità: non tutti sanno che San Francesco d’Assisi fu nominato patrono di Napoli nel 1691. In città, verso la fine dell’800, due chiese furono costruite e dedicate al Santo: quella del Vomero - prima citata - e di Mergellina. E allora forse - data l'occasione - qualche concittadino avrà pensato: «Meglio se la maglia la mettiamo dopo. Nun sia mai San Gennaro si dovesse piglia’ collera».
Ironia a parte. È alquanto risaputa la grande devozione che caratterizza il popolo napoletano. Ma la domanda resta: è giusto prendersi queste libertà? Scegliere in piena autonomia cosa fare indossare a una figura sacra? Non si rischia di mancarle di rispetto? Ma forse anche i Santi lo sanno quanto la città stava aspettando questo momento. Un evento che è riuscito a coinvolgere il mondo intero. Una vittoria che sa di gioia; un traguardo che sa di riscatto. Uno scudetto che sigilla l’eterno amore tra la città e la sua squadra. Dopotutto è alquanto noto che in città la linea che separa il sacro dal profano è piuttosto sottile. E allora, detto questo, è giusto concludere ricordando una delle più belle frasi che i napoletani hanno dedicato alla squadra, ovvero quella che appare sullo striscione di Via Caravaggio: «Nun me ‘mporta addo si stato. L’importante è ca si turnato».