Una ludoteca per i giovani di Napoli est, la nuova sfida di Carmela Manco: appello ai napoletani per i fondi

Una ludoteca per i giovani di Napoli est, la nuova sfida di Carmela Manco: appello ai napoletani per i fondi
di Alessandro Bottone
Mercoledì 6 Novembre 2019, 17:26
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Da industria abbandonata a ludoteca per i giovanissimi di Napoli Est. Non è solo un sogno ma è l'ennesima sfida di Carmela Manco, l'infaticabile presidentessa di Figli in Famiglia, l'associazione che dal lontano 1983 opera per rispondere al disagio sociale di molte famiglie di San Giovanni a Teduccio, l'ex quartiere industriale a est di Napoli, oggi agglomerato di fabbriche che hanno lasciato solo macerie e disoccupazione.

Proprio a metà degli anni '80, mentre Carmela e altri operatori progettavano le loro attività, una fabbrica in cui si producevano barattoli di latta per alimenti chiudeva i battenti. In quei locali, ora ridotti davvero male, sarà realizzato un punto per bambini da cinque mesi fino a tre anni che non riescono ad accedere ai servizi pubblici. É innegabile la povertà di offerta educativa nel quartiere per una platea vastissima: di fronte a oltre 2500 residenti d'età compresa da zero a sei anni sono solo 87 i posti disponibili nei tre asili nido pubblici e 139 quelli nelle tre scuole per l'infanzia. Figli in Famiglia, mettendo in campo l'esperienza accumulata, vuole contribuire al riscatto del quartiere che mostra sempre più fragilità dal punto di vista socio-culturale ma anche e soprattutto a livello economico. Per i tanti bambini che non accedono ai servizi educativi, in effetti, ci sono attualmente poche occasioni valide di crescita e l'apertura della ludoteca potrebbe essere una valida opportunità per molti.
 

 

Nei giorni scorsi gli oltre trecento metri quadrati della vecchia azienda - dal 2005 nel patrimonio della onlus - sono stati liberati da rifiuti e altro materiale accatastati da tempo. É il primo piccolo passo per poter dare inizio agli interventi di recupero strutturale e alla successiva riqualificazione. Lavori che necessitano di somme consistenti: oltre 150mila euro secondo qualche calcolo della padrona di casa. La cifra a tre zeri non spaventa né Carmela né i tanti operatori che dedicano intere giornate della propria vita ai bambini e non solo. Ogni giorno negli ampi spazi in via Ferrante Imparato, a due passi dalla stazione della Vesuviana, difatti, accolgono i giovanissimi per le lezioni di doposcuola, i ragazzini che partecipano ai laboratori ma anche i minori e gli adulti coinvolti in percorsi di reinserimento sociale dopo aver commesso qualche reato. Una grande famiglia che accoglie sempre più persone. Sport, momenti di animazione ma anche occasioni per imparare il mestiere partendo da zero: cucina, sartoria, falegnameria sono già attivi per chi non trova altre opportunità. «Nessuno nasce imparato» nell'oasi di Carmela. Per molti partecipanti le attività sono assolutamente gratuite. Chi ha la possibilità paga per permettere di sostenere i costi delle utenze e del materiale.

Occorrerà tempo per progettare e realizzare gli interventi indispensabili. L'idea è quella di costruire degli spazi adatti ai bambini fino a tre anni ma anche ai loro genitori: educazione e formazione sono i capisaldi del lavoro portato avanti da oltre trent'anni dall'associazione. E occorrono fondi: un terzo della spesa prevista è stato coperto dal sostegno della fondazione Grimaldi, onlus nata nel 2007 con sede nel centro storico di Napoli. Un supporto che arriva anche dagli eventi ospitati a San Giovanni come «Stritt street contro la camorra» dello scorso giugno.
L'appello di Carmela e dei suoi amici va anche agli imprenditori partenopei, ai tanti generosi che hanno voglia di investire in un progetto ambizioso che permetterà di realizzare uno spazio dedicato alla sana crescita dei più piccoli: «Una persona perbene in più in città» assicura Carmela.

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