Da un lato gli artigiani del legno e dall'altro i giovanissimi da tenere lontani dalle insidie della strada. Il riscatto delle persone attraverso l'antico mestiere è possibile secondo Carmela Manco, la fondatrice di Figli in Famiglia, associazione che opera a San Giovanni a Teduccio, ex quartiere industriale nella zona orientale di Napoli.
Sono già numerosi i ragazzi che, nel corso degli ultimi anni, hanno partecipato al laboratorio di falegnameria ospitato in un angolo del capannone di via Ferrante Imparato, sede dell'associazione di Napoli Est, punto di riferimento per persone di ogni età coinvolte in attività diverse: dal sostegno allo studio al teatro, dagli sport ai momenti di divertimento.
Il laboratorio del legno ha coinvolto finora circa trecento persone che hanno commesso un reato, ragazzi che hanno abbandonato la scuola o che rischiano di finire nella ragnatela della malavita. Si tratta, perlopiù, di giovani in grave disagio sociale e a bassa scolarizzazione che arrivano nell'associazione di Carmela perché segnalati dal tribunale dei minori oppure dai servizi sociali.
Per garantire loro una formazione adeguata - con tanto di attestato spendibile sul mercato del lavoro - occorre rispettare tutti i requisiti richiesti dall'enti locali. Innanzitutto è necessario riqualificare gli spazi a disposizione del laboratorio: è un'area di 160 metri quadrati che deve essere ristrutturata e messa completamente a norma. Impianto elettrico da rifare, servizi igienici da sistemare, locali da ritinteggiare. Interventi che, oggi più che mai, hanno costi importanti. Di qui l'appello ai tanti sostenitori dell'associazione cui è rivolta la raccolta fondi online. L'obiettivo è ventimila euro da raggiungere in poco più di cinquanta giorni. In poche ore la campagna 'Il legno è Vita', lanciata sulla piattaforma BuonaCausa, ha raggiunto già 855 euro grazie a una trentina di donatori.
A sostenere gli aspiranti artigiani del legno ci sono due maestri del restauro in pensione. Accompagnati dalla loro passione e competenza i ragazzi apprendono le arti del restauro, della doratura e della finitura del legno.
Lo sguardo, però, è dritto sull'obiettivo. Entro fine anno si intende portare a termine i lavori per mettere a norma gli spazi. Poi l'avvio delle attività di formazione con cui accogliere tanti altri giovani per dar loro una opportunità attraverso l'impegno e il lavoro.