Napoli, la statua del Nilo liberata dalle erbacce

Associazioni e comitati avevano organizzato una manifestazione contro il degrado dell'antica statua del dio

La statua del Nilo
La statua del Nilo
di Antonio Folle
Giovedì 11 Aprile 2024, 16:31 - Ultimo agg. 16:32
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La statua del dio Nilo a largo Corpo di Napoli torna a splendere. O, almeno, è stata liberata dalle erbacce infestanti che da diverso tempo la nascondevano parzialmente alla vista. Nelle scorse ore quelle erbacce che tanto dibattito avevano scatenato in città sono state finalmente rimosse, restituendo decoro e dignità ad un antichissimo simbolo di Napoli. Lo scorso 23 marzo un gruppo di comitati civici, associazioni e gruppi di semplici cittadini avevano manifestato proprio di fronte alla statua che giaceva in pessime condizioni. Oggi ancora molto resta da fare - a cominciare dalla tanto attesa rimozione delle impalcature di protezione - ma la rimozione delle erbacce infestanti è un primissimo passo che, una volta tanto, ha scatenato un vero e proprio coro di approvazione da parte dei cittadini.

A lanciare per primo l'allarme per le tristi condizioni di degrado della statua era stato l'attivista napoletano Ferdinando Kaiser. Dopo la segnalazione di Kaiser ad interessarsi del desolante stato del dio Nilo erano stati l'artista Giancarlo Minniti, il gruppo Fatti di Napoletani Perbene ed il comitato Riscattiamo la IV Municipalità. Alla simbolica manifestazione di protesta organizzata alcune settimane fa presero parte una nutrita rappresentanza di cittadini, attirati dall'energica ma gioiosa manifestazione che ha avuto il non trascurabile merito di coinvolgere anche i tantissimi turisti che ormai tradizionalmente affollano il centro storico della città. 

«Questa vicenda - afferma Giancarlo Minniti, che alla manfestazione dello scorso marzo aveva simbolicamente impersonato il dio Nettuno - è la dimostrazione evidente che quando il popolo è unito si può arrivare a risultati altrimenti inimmaginabili. Nessuno, specie tra i tanti detrattori della nostra manifestazione di protesta, immaginava di ottenere un risultato così rapido.

Le associazioni, i comitati ed il popolo quando si uniscono possono ottenere molto, specie quando si uniscono per manifestare in maniera ferma ma pacifica, civile ed utilizzando quale unica arma la cultura». 

 

La statua del Nilo era già finita nell'occhio del ciclone per essere stata letteralmente circondata dai tavolini sistemati abusivamente da un noto ristorante della zona. I tavolini furono successivamente rimossi grazie alla denuncia del gruppo Fatti di Napoletani Perbene che, con una serie di pec inviate direttamente alla Sovrintendenza, aveva fatto emergere lo scandalo. 

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«Vedere finalmente il Nilo ripulito dalle erbacce e dalle polveri - esulta il presidente di Fatti di Napoletani Perbene Vincenzo Papa - a valle della nostra manifestazione dimostra che per ottenere le cose in una città come la nostra occorre che la cittadinanza le chieda a gran voce ed esplicitamente. La nostra speranza è che con queste azioni nasca la consapevolezza da parte delle istituzioni che è un loro dovere provvedere al decoro urbano. Sensibilità e consapevolezza che alla attuale amministrazione sembra mancare del tutto. Solo l'associazionismo unito nell'unico nome dell'amore per Partenope - conclude Papa - può fare da vero pungolo per cambiare le cose».

E l'attivismo civico del "pool" di associazioni e comitati non sembra essere finito. Già dalle prossime settimane, ma circa i dettagli gli attivisti hanno preferito mantenere ancora un cauto riserbo, potrebbero essere organizzate manifestazioni analoghe su altrettanti monumenti partenopei insultati da degrado, incuria ed incivilità. Il battage mediatico scatenato sui social potrebbe, è la speranza di tutti, creare una vera e propria "ondata" di energia positiva che potrebbe finalmente dare uno sprone alle istituzioni preposte alla salvaguardia del prezioso patrimonio storico-culturale della città. Un patrimonio che deve emergere in tutta la sua bellezza e che non può essere offuscato dal degrado e soffocato da cuoppi di frittura, pizze a portafoglio e rosticceria d'asporto che stanno diventando un tratto distintivo - ed un attrattore - del centro storico della città. 

Il riscatto

«La società civile oggi ha vinto - la dichiarazione del presidente del comitato Riscattiamo la IV Municipalità Eros Dolce - ed è la vittoria di tutte le persone perbene di questa città. Per ora sono state eliminate le erbacce, ma noi continueremo a monitorare la situazione fino a quando non saranno rimosse anche le impalcature installate in occasione dell'avvio dei lavori al palazzo adiacente. Questo è solo l'inizio - continua Dolce - insieme agli amici e a tutti gli attivisti che ci seguono con passione stiamo già progettando altri sit-in ed altre pacifiche manifestazioni di dissenso contro il degrado del nostro patrimonio storico. Queste nostre iniziative hanno lo scopo non solo di denunciare e segnalare, ma soprattutto di aggregare tutti quei napoletani che hanno a cuore la città. Il nostro augurio - ha poi concluso - è che alla prossima iniziativa siano presenti anche esponenti delle Municipalità e del Comune a cui rivolgiamo già da ora il nostro invito a stare dalla nostra parte e a sostenere questa bella battaglia di civilità».

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