Una piazza di Ponticelli, quartiere nella zona orientale di Napoli, ricorderà Nunzia Munizzi e Barbara Sellini, le due bambine brutalmente ammazzate nel luglio del 1983. A volerlo è il Comune di Napoli che, attraverso una delibera di giunta, ha deciso di intitolare alle due giovani uno spazio del Rione Incis incastrato tra via Louis Armstrong e via Walt Disney.
L'atto, proposto dalla vicesindaco Laura Lieto, istituisce il nuovo toponimo "Piazza Nunzia Munizzi - Barbara Sellini" che diventerà effettivo dopo il parere degli uffici della Prefettura e dopo l'apposizione della relativa targa, così come specificato nella delibera votata dall'esecutivo di Palazzo San Giacomo guidato da Gaetano Manfredi.
Il percorso per ricordare le due giovani vittime attraverso lo spazio pubblico è iniziato, oltre un anno fa, attraverso un ordine del giorno promosso dalla prima commissione della Municipalità 6 (Barra, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio), poi approvato dal Consiglio municipale guidato da Sandro Fucito. La proposta ha ottenuto, prima dell'ok della giunta comunale, il parere positivo della Commissione per la toponomastica cittadina. Massimo Pepe, presidente della Commissione Urbanistica con delega alla Toponomastica, ha dichiarato: «Sono molto contento di vedere concluso un iter avviato mesi fa per il riconoscimento di una piazza in memoria delle due bambini vittime innocenti della strage dell'83’, tengo a ringraziare il vicesindaco Laura Lieto che ha immediatamente accolto la mia richiesta e la Commissione toponomastica che si è espressa favorevolmente all’unanimità.
Nunzia Munizzi, 10 anni, e Barbara Sellini, 7 anni, sono le vittime del cosiddetto “massacro di Ponticelli”: stando alla cronaca, sono state violentate, pugnalate a morte e bruciate. Per quel fatto tre ragazzi - oggi liberi dopo aver scontato la pena - da sempre dichiaratisi estranei alla vicenda, hanno trascorso diversi anni in carcere.
Sono in tanti a sperare nella piena verità sul duplice omicidio delle piccole e sull'andamento del processo. A chiederlo alcune inchieste giornalistiche e gli stessi condannati. Intanto, a distanza di quarant'anni, il quartiere di Napoli Est non dimentica le due bambine uccise con spietata violenza.