Napoli, al pranzo per i poveri nella Galleria Umberto 10 tavoli in più

Più di 300 ospiti nella mensa del Carmine

Il pranzo per i poveri nella Galleria Umberto
Il pranzo per i poveri nella Galleria Umberto
Maria Chiara Aulisiodi Maria Chiara Aulisio
Venerdì 22 Dicembre 2023, 11:00
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«La missione di ogni cristiano è quella di identificare Cristo con un povero e un povero con Cristo: donare il pane a un povero è come donarlo a Gesù. Grazie davvero di cuore a chi - con costanza e dedizione - porta sempre a termine questa missione cristiana». È il testo del messaggio di ringraziamento inviato da padre Francesco Sorrentino, anima e motore della mensa del Carmine, a chi - con assoluta tempestività - ha risposto al suo appello contribuendo a rendere possibile il pranzo di Natale per oltre trecento ospiti. Nei giorni scorsi il sacerdote aveva lanciato l'allarme: «La dispensa si sta svuotando: servono pasta, olio, surgelati, biscotti, legumi e prodotti in scatola per garantire il servizio mensa nei giorni di festa e, insieme, riempire le buste della spesa delle famiglie bisognose del nostro quartiere». Un post su facebook è stato sufficiente per far partire la macchina della solidarietà e garantire al sacerdote tutto quello di cui aveva bisogno: «Grazie a tutti davvero di cuore, venite a trovarci, vi aspettiamo». Dalla mensa del Carmine alla Galleria Umberto: qui ieri si è tenuto il tradizionale pranzo di Natale organizzato dalla Caritas con il patrocinio del Comune di Napoli. Gli ospiti erano talmente tanti che suor Marisa Pitrella, al vertice dell'organizzazione diocesana, ha chiesto e ottenuto di aggiungere una decina di tavoli per accogliere anche chi non era previsto.

Quello della Caritas ha inaugurato la lunga serie di pranzi natalizi ai quali - fino all'epifania - prenderanno parte anziani ormai soli, clochard, migranti, detenuti, bambini e decine di famiglie in difficoltà che festeggeranno il 25 dicembre - grazie all'impegno del mondo del volontariato - neggli istituti, nelle case famiglia, nelle carceri, nei campi rom e in alcune chiese. Napoletani e stranieri insieme, intorno allo stesso tavolo, potranno sentirsi come in famiglia. Per ciascuno di loro ci sarà un posto a tavola e anche un regalo così come vuole la tradizione. In campo anche la Comunità di Sant'Egidio. Diversi i banchetti in programma il giorno 25. Nella chiesa di San Pietro martire, a due passi dall'Università Federico II, saranno circa duecento i poveri che siederanno intorno allo stesso tavolo. Un appuntamento al quale parteciperà anche il cardinale Crescenzio Sepe.

Sempre nel cuore della città antica volontari al lavoro per definire il menù da servire nelle chiese dei Santi Filippo e Giacomo e San Nicola al Nilo dove anche gli studenti della Scuola di lingua e cultura italiana festeggeranno il Natale. 

A San Giovanni a Teduccio invece l'appuntamento è fissato nella sede della Comunità che accoglie disabili, famiglie in povertà, rom e stranieri. Lunga tavolata anche nella chiesa di Santa Maria Succurre Miseris ai Vergini. A Pozzuoli, nel Centro Caritas San Marco, sarà lo chef Gabriele Palma a mettersi ai fornelli per quaranta poveri. Cene itineranti - e calendario ancora da definire - per quel che riguarda la sera della vigilia e quella di Capodanno. Un pranzo, il 24 a mezzogiorno, è già stato organizzato a Scampia, nella chiesa dei Padri Missionari della Divina Redenzione, al quale faranno riferimento tutti i senza dimora della zona: i giovani volontari non escludono l'ipotesi di riproporre l'appuntamento il 31 dicembre alla stessa ora: «La sera - spiegano - diventerebbe troppo complicato e allora si festeggia a mezzogiorno». 

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Pranzi, giochi, regali e animazione anche con i bambini delle Scuole della Pace nel centro storico, ai Quartieri spagnoli, alla Sanità, a Scampia e San Giovanni a Teduccio. Vongole, baccalà fritto e struffoli nelle residenze e negli istituti per anziani dal Vomero a Chiaia dove sono in programma tombolate e pomeriggi in musica per rendere i giorni di festa più allegri e vivaci. Poi i detenuti: due pranzi a Poggioreale, tre a Secondigliano e uno a Pozzuoli. Il primo si è tenuto proprio ieri nella casa circondariale di Poggioreale grazie all'impegno della comunità di Sant'Egidio. Intorno allo stesso tavolo i detenuti più poveri e quelli senza famiglia. Tra gli invitati la cantante napoletana Monica Sarnelli che ha regalato ai detenuti uno straordinario momento musicale. 

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