Palastadera, l'impianto chiuso dal 2017 e abbandonato dal Comune ai rifiuti

Palastadera, l'impianto chiuso dal 2017 e abbandonato dal Comune ai rifiuti
di Antonio Folle
Domenica 27 Giugno 2021, 19:37 - Ultimo agg. 21:12
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Il Palastadera, una delle più importanti strutture sportive dell'area orientale della città, chiuso al pubblico dall'ormai lontano 2017, si candida ad essere uno dei più grandi rimpianti per il territorio di Napoli est. Dopo la chiusura, causata dalla mancanza di una "Scia" antincendio - ma in realtà il palazzetto fu chiuso a causa di un contenzioso tra il Comune e la società che occupava la struttura praticamente senza averne titolo - le varie promesse di riapertura sono cadute puntualmente nel vuoto. 

Il vecchio palazzetto dello sport di via Stadera è così caduto vittima del degrado e dell'abbandono.

Da diversi anni si susseguono le denunce dei cittadini che, in un primo momento, si limitavano a chiedere la riapertura e la restituzione dell'impianto al quartiere. Richiesta sacrosanta se si pensa che quel palazzetto dello sport serviva a tenere lontani centinaia di ragazzi dalla strada. Dopo pochi mesi, però, le richieste dei residenti si sono trasformate in vere e proprie invocazioni di aiuto. L'intera struttura - come dimostrano le segnalazioni di attivisti come Alberto Cibelli o del comitato civico La Stadera di Salvatore Cinque - comincia a presentare seri problemi strutturali. La chiusura forzata ha causato lo stop alle pompe idrovore che servivano a tenere sgombro dalle acque il parcheggio sotterraneo - in quella zona di Napoli si dice che nel sottosuolo continui a scorrere l'antico fiume Sebeto - e così il serio rischio è di veder compromessa la staticità stessa dell'edificio.

 

Ai problemi strutturali si aggiungono le inciviltà che non risparmiano quest'area disgraziata della città. Non mancano gli incivili che, forse memori della destinazione sportiva del Palastadera, si esercitano nella famigerata disciplina semi-olimpica del "lancio del sacchetto". Difficile, altrimenti, spiegare la presenza di grossi sacchi di rifiuti all'interno dei cancelli chiusi da lucchetti e catene.

A dare il loro contributo ad un quadro già degradato, infine, la presenza di topi e di insetti che hanno praticamente colonizzato la struttura. I residenti dei palazzi che affacciano direttamente sul Palastadera hanno denunciato più volte le "invasioni" dei primi piani e degli scantinati dei palazzi circostanti.

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«Questa struttura - denuncia il consigliere della IV Municipalità Andrea Cristiani - era il punto di riferimento di tutti i giovani del territorio. Registriamo l'ennesimo fallimento di questa amministrazione, incapace negli anni di ridare vita ad un luogo di fondamentale importanza per un territorio che non ha altre strutture su cui puntare. Crediamo che la struttura vada affidata ai privati, ma a condizioni favorevoli. Allo stato attuale nessun imprenditore avrebbe la possibilità di investire fondi su una struttura ridotta in quello stato dalla miopia di una amministrazione che ha aspettato che il palazzetto arrivasse in quelle condizioni per emettere un bando di affidamento».

Agli inizi del 2020 il Comune di Napoli ha pubblicato un bando di gara per l'affidamento della struttura a soggetti privati interessati a rilevare la gestione del Palastadera. Il bando, a causa degli alti costi di gestione e, soprattutto, dell'enorme cifra necessaria per la ristrutturazione - una cifra stimata intorno al mezzo milione di euro - è andato deserto e ad oggi la sorte del palazzetto di via Stadera è ancora uno dei grandi punti interrogativi dell'amministrazione arancione targata de Magistris. Il dato certo è che il nodo relativo al Palastadera e ad una sua eventuale - ed auspicata - rifunzionalizzazione non sarà sciolto negli ultimi mesi dell'amministrazione uscente ma che, invece, sarà uno dei primi grandi temi da affrontare per il sindaco che riuscirà a vincere la competizione elettorale per la poltrona di palazzo San Giacomo.  

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