La gioia, la speranza e il sogno che sta per avverarsi nella città colorata d'azzurro si arricchiscono continuamente di nuovi simboli. L'ultimo è il murale disegnato alle Fontanelle che concilia ieri e oggi, li riappacifica, riunisce la linea che il tempo ha tracciato nei 33 lunghi anni che hanno separato finora Napoli dal tricolore. Anche se già da ieri pomeriggio - con la vittoria della Lazio di Sarri a Monza - era ormai assodato che la distanza dalla seconda in classifica non sarebbe cresciuta ancora nel turno di campionato appena trascorso, l'attesa per lo scudetto non si arresta. Anzi. E i preparativi per la festa stanno attenuando le differenze tra passato e presente. Il Napoli di Maradona, in un abbraccio ideale, incontra sulle mura della Sanità il Napoli di Osimhen e Kvaratskhelia. Come se il destino li avesse legati in eterno.
Se il passato dà un senso al presente, anche il presente dà un senso al passato.
Mara, Osi e Kvara: sono loro i tre angeli, i tre guerrieri, i tre calciatori che stanno annodando i fili di una storia. La storia che, in queste settimane, è spesso storia del Napoli. Altra annotazione: alla destra dei riccioli di Maradona si nota la scritta «Adios Maradona 10».
Un gioco di parole tra il «Dios» del calcio e l'ideale passaggio di consegne dello scudetto ai suoi eredi: Osi e Kvara (già ritratti, come Kim e Anguissa, sempre nei vicoli alle spalle di via Toledo). L'atmosfera della festa porta però diversi nodi da sciogliere. Sono già tanti i curiosi che si affollano per far visita alla nuova reliquia azzurra alle Fontanelle. E sono sempre di più anche i visitatori dell'altro murale scoperto una decina di giorni fa ai Miracoli. Poesia a parte, gli altarini del Napoli crescono a dismisura.
C'è anche chi spera di imitare il successo di via De Deo (che attrae oltre 10mila persone in un solo weekend) e attirare così turisti e relativo indotto. Il successo del Napoli - e i sold-out annunciati da Federalberghi per i weekend di maggio, causa festa scudetto, lo confermano - sta diventando una via per dare nuova identità ad alcuni angoli della città che, sebbene pieni di storia, annaspano nel degrado. Ma c'è da fare attenzione: le Sfingi di piazza Mercato (reduci dal restyling Unesco) deturpate con l'azzurro e l'imbrattamento di piazza Montacalvario - anche questa da poco rifatta - non sono segnali positivi. Non a caso il Comune, come riportato ieri dal Mattino, sta pensando di estendere le luci azzurre a quasi tutte le piazze della città, così da ridurre l'assalto a strade e monumenti.
Preme poi il tema sicurezza: l'amministrazione a oggi prevede celebrazioni sparse in tutte municipalità per evitare maxi-affollamenti. E dunque maxi-rischi. Altro nodo è legato al boom delle vendite dei gadget a ogni angolo di strada. I prezzi di una bandiera del Napoli stanno salendo alle stelle, fino a 25 euro al pezzo. Tutto ovviamente in nero. Anche se il calcio, come si diceva, è in parte una religione, il marketing della festa resta abusivo.