Covid oggi a Napoli, aggiornati i vaccini: «Utili per anziani e soggetti fragili»

L'Asl Napoli 1 convoca per domani tutti i direttori dei distretti

Tornano le mascherine anti-Covid
Tornano le mascherine anti-Covid
di Ettore Mautone
Giovedì 14 Settembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18:24
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Con oltre 770 milioni di casi confermati nel mondo dall'inizio della pandemia (sottostimati del 30-40% almeno), quasi 7 milioni di decessi (più dell'olocausto) e circa 13 miliardi di dosi di vaccino somministrate la pandemia da Covid-19 è stata nei mesi scorsi declassata, dall'Oms, da pandemia a infezione endemica. In sintesi dovremo conviverci per molti anni, come già avviene per l'influenza stagionale.  

Il ministero della Salute, sin dallo scorso 8 agosto con una circolare ad hoc inviata alle Regioni, in vista della campagna antinfluenzale raccomanda di vaccinare la popolazione più fragile anche contro Covid-19 utilizzando la nuova formulazione di vaccini a mRna e proteici (aggiornati e monovalenti) sviluppati contro il ceppo Kraken. Il via libera delle agenzie regolatorie europea e italiana (Ema e Aifa) è atteso per inizio autunno e si prevede la disponibilità di dosi da ottobre. La differenza tra influenza e Covid-19 è che Sars-Cov-2 è un po' più pericoloso dell'altro virus e per entrambi i pazienti fragili e anziani sono candidati ogni anno ai richiami vaccinali - è stato sottolineato proprio ieri a Napoli in un forum nazionale sull'uso dei big data per la prevenzione e la pianificazione sanitaria in epoca post Covid promosso dalla Scuola di medicina della Federico II presieduta da Maria Triassi. «L'obiettivo della campagna vaccinale - spiega Ivan Gentile, ordinario di Malattie infettive alla Federico II - è prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di Covid-19 negli anziani e nei pazienti di elevata fragilità.

La vaccinazione è consigliata anche ai loro conviventi e agli operatori sanitari».

Il richiamo col nuovo vaccino vale 12 mesi ed è previsto almeno tre mesi dopo l'ultima dose o infezione (a prescindere dal numero di richiami già effettuati). I vaccini aggiornati sono utilizzabili anche per il ciclo primario in chi non si sia mai vaccinato. In prima battuta il vaccino andrà prioritariamente somministrato agli ultraottantenni, agli ospiti delle Rsa, lungodegenti, persone con elevata fragilità, operatori sanitari addetti all'assistenza in ospedali ed Rsa. L'elenco si allarga con la maggiore disponibilità di dosi a chiunque abbia dai 60 anni in su, donne in gravidanza e nel post parto anche in allattamento, studenti di medicina e delle professioni sanitarie in tirocinio e in formazione. Dai 6 mesi ai 59 anni conta l'elevata fragilità per patologie che aumentano il rischio di Covid-19 grave. E dunque malattie croniche respiratorie e cardiovascolari (esclusa ipertensione arteriosa isolata), malattie cerebrovascolari, Diabete 1 e 2 e altre endocrinopatie severe, malattie neurologiche e neuromuscolari gravi, obesità importanti, dialisi o insufficienza renale cronica, talassemia, tumori, immunodeficienze primarie e secondarie, malattie infiammatorie croniche intestinali, sindrome di Down, cirrosi grave e altre gravi disabilità.

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In Campania la prima a scaldare i motori della macchina vaccinale è la Asl Napoli 1 che ha convocato per domani tutti i direttori dei distretti. Medici di medicina generale, farmacie e ambulatori dei distretti sono chiamati a garantire un'offerta attiva dei vaccini (raccomandati ma non obbligatori). Nelle Rsa e per i fragili si provvederà direttamente nelle strutture di cura. «I dati disponibili - aggiunge Gentile - indicano una buona risposta ai vaccini aggiornati anche nei confronti delle varianti prevalenti come Eris. La malattia di oggi è profondamente diversa, la letalità è notevolmente inferiore ai primi 2 anni di pandemia ed è diventata simile all'influenza. Tuttavia dati recenti indicano come nella popolazione degli over 65 o nelle persone con malattie croniche la mortalità sia doppia rispetto a quella dell'influenza. Non è più il tempo di contare le dosi». «È evidente - aggiunge Alessandro Perrella, infettivologo del Cardarelli - che tutte le categorie si vaccinano contro l'influenza dovrebbero vaccinarsi a maggior ragione contro Covid-19 come gli ultra 65enni, cronici, malati di cancro, obesi e donne in gravidanza». La vaccinazione va insomma intesa come un atto di difesa della nostra salute e di quella dei familiari più vulnerabili, un atto da ripetere almeno una volta l'anno insieme all'antinfluenzale. «Nessuno conta le volte in cui si è vaccinato per l'influenza e non ha più senso contare le dosi di vaccino anti-Sars-CoV-2 - sottolinea Gentile - la vaccinazione protegge in maniera significativa da malattia grave, un mezzo eccellente ed economico per evitare ospedalizzazioni e complicazioni nei pazienti fragili». 

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