Napoli, sul Lungomare la marcia per le vittime degli incidenti stradali: «Basta impunità e strade più sicure»

Via ai lavori per gli attraversamenti rialzati su via Caracciolo

La marcia sul Lungomare di Napoli
La marcia sul Lungomare di Napoli
di Melina Chiapparino
Martedì 5 Settembre 2023, 10:00
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Una marcia per chiedere giustizia e non dimenticare le vittime degli investimenti pedonali a Mergellina. La manifestazione che, a distanza di un anno, ha riunito i familiari dei tre napoletani coinvolti in omicidi stradali nell'area tra via Caracciolo e Piedigrotta è cominciata alle 18 di ieri al ritmo di passi silenziosi e tanti cartelloni colorati con messaggi rivolti alle istituzioni. «Non sono pirati della strada ma criminali» si leggeva su uno dei manifesti impugnato dai familiari che, durante la marcia, hanno chiesto anche maggiore sicurezza stradale e il potenziamento dei presidi a tutela dei pedoni in una zona considerata ormai ad alto rischio investimento. 

La marcia è partita dal punto in cui perse la vita Elvira Zibra, la 34enne travolta da un centauro la notte tra il 28 e il 29 agosto 2022 ed è proseguita percorrendo piazza Sannazaro dove, a distanza di poche settimane dall'investimento della giovane, fu preso in pieno da un'auto il 62enne Giuseppe Iazzetta. La terza e ultima tappa dei manifestanti è stata via Piedigrotta, all'altezza dell'attraversamento pedonale che precede la galleria Quattro Giornate, dove fu investita la 62enne Alessandra Navarra, anche lei come le altre due vittime stava attraversando sulle strisce pedonali. «Nessuno degli investitori ha fatto un giorno di carcere, che si tratti di procedimenti giudiziari conclusi o non ancora avviati e l'area di Mergellina continua a essere una pista di Formula 1» ha denunciato Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra che ha organizzato la manifestazione insieme ad Antonio Siciliano, imprenditore e titolare di un bar sul lungomare, proponendo «il limite di 30 chilometri orari in tutte le aree cittadine». 

«La volontà di manifestare e scendere ancora in strada non riguarda solo la necessità di non dimenticare le vittime ma anche la consapevolezza che tutti siamo potenziali vittime» ha spiegato Antonella Masella, vedova di Giuseppe Iazzetta, che ieri era presente alla marcia con Gabriella e Michele, figli dell'ingegnere investito a pochi metri da casa, in piazza Sannazaro. «Non hanno installato dossi né presidi per aumentare la sicurezza in zona» insiste Antonella con una richiesta sottolineata anche da Paola Navarra, sorella di Alessandra che punta il dito «sulla necessità di pene severe per chi investe i pedoni sulle strisce pedonali e leggi più rigide per chi usa il cellulare alla guida». Il senso di abbandono accomuna i familiari a cominciare da Alba Pazzi, la mamma di Elvira che chiede «giustizia dal momento che le indagini preliminari non sono state ancora concluse e il centauro che ha investito Elvira è libero». «Il sindaco ci ha ricevuto solo una volta senza mantenere le promesse fatte, compresa quella di dedicare a Elvira una piazzetta o una strada» hanno concluso Alba e Carlo Senese, il fidanzato di Elvira. 

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«Sui luoghi degli investimenti sono stati depositati tre mazzi di fiori ma a parte i simboli, ora inizieranno i lavori per gli attraversamenti rialzati su via Caracciolo» ha fatto sapere Lorenzo Pascucci, consigliere della prima municipalità riferendosi ai sopralluoghi realizzati ieri mattina dai tecnici del Comune in sinergia con la polizia Municipale. 

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