Napoli, Arco Borbonico al palo: tre anni dopo il crollo ancora nessun cantiere

Procedure a rilento, manca il progetto; la data del restyling slitta all’autunno 2024

L’Arco Borbonico in attesa del restyling dal 2021
L’Arco Borbonico in attesa del restyling dal 2021
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 10 Gennaio 2024, 23:30 - Ultimo agg. 12 Gennaio, 07:27
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C’è una nuova data per la restituzione del prezioso Arco Borbonico di via Partenope, ed è l’autunno del 2024. Ma la trafila della rigenerazione del monumento è lunghissima e ancora incompiuta. Due o tre giorni prima che l’antico molo si sbriciolasse sotto le onde delle bufere invernali, diversi ristoratori del lungomare si dissero sorpresi che fosse rimasto ancora «in piedi», visto che da anni era puntellato. Erano gli ultimi giorni di dicembre del 2020. Poi il miracolo si interruppe, precisamente il 3 gennaio 2021, sotto il peso delle mareggiate e dell’incuria monumentale. Da allora, l’Arco Borbonico è rimasto sepolto sul fondo del mare. Tre anni di progetti e burocrazia, caratterizzati anche da un sequestro (poi dismesso) da parte della magistratura e dalla cantierizzazione dell’area. Ma di operai al lavoro non se ne sono mai visti. Dopo oltre mille giorni di attesa, la novità è che per settembre, stando alle tempistiche date dall’Autorità portuale, il monumento dovrebbe essere ripristinato. 

Il progetto definitivo non è ancora stato inviato, ma non manca molto, almeno alla conclusione di questa fase. «Alla Sovrintendenza - spiegano a Il Mattino dall’Autorità di sistema portuale del Tirreno Centrale - è stata inviata la soluzione progettuale. Il progetto sarà inviato a breve, previa verifica con impresa esecutrice. Il costo rientrerà nell’ambito del 20% in più di quanto appaltato. Circa 500mila euro. I lavori dureranno 6 mesi ma dovranno iniziare quando le condizioni meteo saranno favorevoli».

I fondi, in altre parole, sono già stanziati.

Tra poco più di due mesi, in sostanza, se tutto procederà senza intoppi, potrebbero partire le operazioni: «Per marzo, periodo meteorologicamente favorevole per fare lavori a mare - proseguono dall’Autorità portuale - si prevede di riattivare questi lavori con il recente aggiornamento dell’Autorità portuale, con il sostegno superiore, al netto dell’ok della Sovrintendenza». Parliamo di un rinforzo in acciaio nella parte alta dell’Arco, e non in quella bassa. Il momento delle approvazioni e delle pratiche burocratiche non è ancora del tutto alle spalle per il monumento di via Partenope, recapito fognario delle acque fluviali. E non è il primo annuncio, purtroppo, sul recupero dell’Arco: anche a luglio del 2022 fu promesso un restauro, in 8 mesi, ma le premesse, stavolta, sembrano essere più solide. 

Monumento che vai, destino che trovi. A seconda degli enti di competenza. Quanto all’Arco Borbonico, la storia del restyling è lunga e piena di variazioni. Il rifacimento fu avviato dalla Sovrintendenza ben prima delle terribili mareggiate di fine 2020 che danneggiarono Castel dell’Ovo (chiuso, da marzo scorso, per messa in sicurezza e lavori) e devastarono anche i locali della curva di via Partenope. All’alba del 2021, poi, come ricordato, l’Arco fu danneggiato da una mareggiata. Scattò dunque l’indagine della magistratura per verificarne le cause. Dopo il crollo - spiegano ancora dall’Autorità portuale - «il progetto della Sovrintendenza non è risultato idoneo sull’aspetto idraulico dell’opera di rifacimento, come evidenziato dall’ente di competenza delle acque», visto che «l’arco di sostegno è strutturato sulla parte inferiore dell’arco, e va a interferire sul flusso dell’acqua». Perciò, «l’Autorità di Sistema portuale del Tirreno Centrale ha studiato un nuovo tipo di sostegno dell’arco, superiore anziché inferiore, così da risolvere il problema del flusso dell’acqua». 

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Il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno, a seconda dei punti di vista: allo stato attuale delle cose c’è dunque una nuova data per la restituzione del monumento (l’autunno del 2024, come scritto sopra) ma manca ancora - dopo oltre mille giorni dal crollo e ben più di 3 anni di incuria - un progetto definitivamente approvato. Dura la posizione del Comitato Portosalvo: «Dopo oltre mille giorni l’Arco Borbonico giace ancora infondo al mare - dice Antonio Pariante - Stiamo ancora aspettando l’inizio dei lavori per il recupero di un simbolo iconografico della città».

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