Napoli, ombre sul concorsone comunale: telefonate spot ai candidati, privacy violata

Napoli, ombre sul concorsone comunale: telefonate spot ai candidati, privacy violata
di Luigi Roano
Sabato 13 Agosto 2022, 23:54 - Ultimo agg. 14 Agosto, 18:46
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È stata già superata quota 20mila domande per il concorsone del Comune che mette a bando tra Palazzo San Giacomo e Città metropolitana 1400 posti di lavoro appannaggio di chi è diplomato o laureato. La fame di occupazione è enorme specialmente a Napoli e si sa che quando ci sono questi concorsi si mette in moto tutta una economia parallela che va dalla caccia ai libri dove si simulano i test fino alle associazioni autorizzate e trasparenti che garantiscono la preparazione ai concorsi. In questo contesto però si creano sempre delle zone grige è un fatto storico che intorno ai concorsi c’è una economia trasparente e un’altra opaca. La fattispecie di questi giorni sono telefonate che arrivano ai candidati da un numero anonimo dove si offrono consulenze e soprattutto preparazione al concorso in cambio di centinaia di euro fuori dai canali ufficiali.

L’interrogativo è: chi telefona, da dove ha preso il numero di chi ha effettivamente inoltrato la domanda di partecipazione al concorso? Una fuga di notizie tutta da capire e spiegare alla quale primo o poi si dovrà pur dare una risposta. Insomma è il primo giallo legato al concorsone attesissimo dai giovani e da chi è senza lavoro le cui graduatorie saranno aperte per tre anni. Tanto che in Comune considerano che nel corso di quel periodo, complice i pensionamenti a raffica che ci sono in un ente già sotto organico, possano essere inseriti complessivamente ben 7000 nuovi dipendenti. La corsa - dunque - non è solo a vincere il concorso, ma soprattutto anche a conquistare una posizione nelle graduatorie atteso che si presumono almeno 150mila domande visto che gli aspiranti al posto di lavoro possono concorrere in più ambiti e quindi fare più iscrizioni alla piattaforma.

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Per ora non ci sono denunce ufficiali chi ha ricevuto le telefonate pensa a studiare e vincere il concorso, senza sollevare polveroni. Ma fino all’8 settembre, quando si chiuderanno le iscrizioni c’è tempo per riflettere e chissà quante altre telefonate arriveranno dal numero anonimo che «garantisce l’assunzione certa». Tant’è, intorno al concorso - e quindi sulle speranze di migliaia di persone di avere un futuro meno precario - si muovono anche altri tipi di situazioni sospette. Al netto delle agenzie specializzate per la formazione proliferano in maniera parallela sedicenti centri formativi che assicurano la formazione e la conquista del “posto” in Comune sempre a pagamento.

Insomma, si tratta di lusinghe vere e proprie. Le uniche certezze in questo panorama fosco sono i sindacati i quali offrono assistenza a titolo completamente gratuito e in maniera pubblica garantendo così la massima trasparenza. Quindi chi vine contattato in maniera poco chiara o viene adescato da persone che non sono iscritte agli albi appositi e non siano espressione dei sindacati l’unica cosa che deve fare è diffidare e soprattutto denunciare. I corsi di formazione sono l’arma prediletta per speculare sulla fame di lavoro e la fantasia al riguardo non manca. 

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Non mancano precedenti recentissimi e proprio al Comune che dopo oltre due lustri ha messo in campo anche un concorso per circa 400 posti in Asìa, l’Azienda per la raccolta e smaltimento dei rifiuti interamente di proprietà di Palazzo San Giacomo. Qui i requisiti per entrare nella partecipata del Municipio non sono nè il diploma né la laurea, basta la licenzia media inferiore quella che una volta si chiamava semplicemente licenza media. Ebbene già il 28 giugno Claudio Cecere del M5S dai banchi della Sala dei Baroni - nel corso di un intervento in Consiglio comunale - si rivolse al sindaco Gaetano Manfredi, svelando trame sinistre, ancora tutte da accertare, riguardo al concorso in Asìa. «Caro sindaco - accusò Cecere - ho saputo che alcuni consiglieri comunali stanno promettendo a tanta povera gente posti nell’Azienda di igiene urbana. In tanti mi hanno chiamato per avere informazioni. Abbiamo parlato tanto di trasparenza facciamo in modo che sia veramente così». Ma a rimettere il dito nella piaga ci pensò il 15 luglio - alla festa dell’Unità - l’assessore all’Ambiente Paolo Mancuso, ex magistrato anticlan, che rilanciò dal palco proprio in Piazza Municipio l’allarme truffatori: «Dite a tutti che chi promette il posto di lavoro in Asìa è un truffatore. Denunciatelo. Non potrà garantire nulla. Circolano voci di richieste da 25mila euro per avere la certezza di essere assunti. Dite a tutti che questi personaggi vanno denunciati». E ancora: «Dite a tutti che chi si propone di facilitare l’accesso a questa piattaforma e al concorso è un truffatore e se non lo vogliono denunciare non gli diano ascolto. Le cifre richieste sono altissime, le famiglie si indebitano e finiscono in mano a usurai e strozzini». Dopo la denuncia di Mancuso da fonti investigative emerse che «le gravi accuse lanciate sui truffatori in circolazione sono state immediatamente sottoposte all’attenzione della Procura di Napoli». Insomma, i fari della magistratura sono accesi sui concorsi pubblici
 

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