Napoli, piazza del Plebiscito rinasce con luci e botteghe artigianali

Negozi sotto il colonnato: il 3 agosto il miinistro Piantedosi in prefettura per la firma del piano investimenti

Il colonnato di piazza del Plebiscito
Il colonnato di piazza del Plebiscito
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Domenica 23 Luglio 2023, 23:00 - Ultimo agg. 25 Luglio, 07:45
4 Minuti di Lettura

Una firma per cambiare il destino della piazza simbolo di Napoli, per rilanciare uno dei luoghi più conosciuti e iconici della capitale partenopea nel mondo. L’appuntamento è per il prossimo tre agosto, quando a Napoli arriverà in veste ufficiale il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, per definire - anche da un punto di vista formale - il piano di investimenti destinati a rilanciare la piazza racchiusa tra la basilica di San Francesco di Paola, Palazzo Reale e la sede che ospita la Prefettura.

Tutto pronto, a partire dai finanziamenti: ci sono circa tre milioni di euro di finanziamenti Fec (il fondo edifici culto), che sono gestiti dal ministero dell’Interno; altri finanziamenti sono sbloccati dal Comune di Napoli, che serviranno a rifare l’impianto di illuminazione, nel tentativo di erogare un servizio continuo, oltre a garantire suggestioni inedite a monumenti fisicamente incastonati nel corpo urbanistico di Pizzofalcone. E non è tutto. Stando a quanto previsto negli accordi strutturati sull’asse Napoli-Roma, il Comune si impegna anche a rendere effettivo un progetto di cui si parla ormai da tempo, che rientra nella strategia di Palazzo San Giacomo: parliamo della riapertura dell’antico Ipogeo sotto la basilica di San Francesco di Paola.

Un progetto ampio, nel quale è risultato centrale il ruolo della Curia, della Soprintendenza e della stessa agenzia del Demanio.

È la svolta più attesa, dopo un annuncio che risale a più di un anno e mezzo fa, al termine di una trama di rapporti tra istituzioni ministeriali e enti locali: rapporti rimasti finora doverosamente sotto traccia. Decisivo, negli ultimi due anni, il lavoro condotto ai piani alti di Palazzo di Governo, grazie all’impegno del prefetto napoletano Claudio Palomba che, sin dai primi giorni del suo insediamento in città, ha considerato il rilancio della piazza simbolo dei partenopei come uno dei punti cardine della sua mission amministrativa. Lo spiegò lo stesso prefetto al Mattino, nel corso di un’intervista in cui entrava nel dibattito cittadino legato alle condizioni di degrado a ridosso del colonnato di San Francesco di Paola e dello stesso Palazzo Reale: «Serve un progetto che rilanci uno dei luoghi più conosciuti e affascinanti al mondo - disse - bisogna costruire una strategia in grado di mettere insieme, attorno allo stesso tavolo, tutti i soggetti coinvolti e responsabili della gestione di luoghi di culto, monumenti, aree pedonali e impianti di servizi pubblici».

Ora, la svolta sembra cosa fatta, a partire dal via libera del ministro Piantedosi, che sarà ospite in prefettura a Napoli per siglare e ufficializzare il pacchetto di finanziamenti previsto per il restyling. Un luogo simbolo, il Plebiscito, a partire dai primi anni Novanta, quando fu la prima giunta Bassolino (all’indomani del G7) a liberare la zona dal transito di bus e dal perenne parcheggio di auto e di abusivi di ogni genere. Da allora, il Plebiscito è stato teatro di concerti ma anche di allestimenti di arte contemporanea (come la montagna di sale), rimanendo in trent’anni centrale nei circuiti del turismo che attraversano la capitale partenopea. Negli ultimi anni, però, la zona ha fatto evidenziare non poche criticità.

 

Presenza costante di clochard sotto il colonnato, sporcizia, mancanza di illuminazione adeguata, degrado dilagante anche per i monumenti. Ed è a partire da queste condizioni, che si è sviluppato il progetto sull’asse Napoli-Roma. In sintesi, vengono sbloccati dei finanziamenti per garantire la nascita di botteghe artigianali in alcuni locali sotto il colonnato. Un progetto da sempre accennato, mai decollato anche per la difficoltà nel rendere fruibili i vani interni e contigui alla volta della Basilica. Ma risulta strategico il rilancio dell’Ipogeo. Si tratta di un’area di mille metri quadrati, sei metri sotto la basilica, realizzata nell’Ottocento per volere di Murat. Una rete di cuniculi che conserva un fascino indiscutibile, che verrà riqualificata e offerta alla fruizione quotidiana di turisti e visitatori. Poi tocca agli impianti di illuminazione, con un progetto che serve a fare da volano a un intero spaccato urbanistico. 

Video

Sembra fin troppo chiaro che il modello piazza del Plebiscito punti a garantire la riqualificazione anche di altre zone cittadine, in un’ottica in grado di abbracciare anche altri monumenti. Parliamo ovviamente del teatro San Carlo e di Galleria Umberto, due monumenti da sempre gettonati dai turisti che evidenziano le stesse luci e le stesse ombre del Plebiscito: da un lato il pregio architettonico, dall’altro il degrado che nessuno è riuscito fino a questo momento ad arginare completamente. Un rilancio che ora attende la firma del Viminale, con un piano definito da tutti i soggetti istituzionali responsabili del luogo simbolo di Napoli nel mondo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA