Centro Paradiso di Napoli: «Sì al restyling, così rinascerà Soccavo»

L'emozione nel quartiere alla notizia dell'acquisto di Cannavaro

Il centro Paradiso di Soccavo
Il centro Paradiso di Soccavo
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Sabato 29 Luglio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 09:03
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A Soccavo si respira un’aria diversa dall’altra sera, da quando Fabio Cannavaro ha annunciato di aver acquistato il Centro Paradiso, la casa del Napoli degli scudetti di Maradona. Dal giorno del fallimento del vecchio club quella struttura è lentamente scivolata nel degrado e, assieme al «Paradiso» tanta parte del quartiere s’è accasciata: «La rinascita di quel luogo cambierà il volto di Soccavo - sorride l’assessore municipale allo Sport, Marco Lanzaro - finalmente ci avviamo a una svolta drastica».

Il sindaco Manfredi ha spiegato di sapere da tempo della trattativa e di aver mantenuto la giusta riservatezza: «Giovedì sera ho sentito Fabio Cannavaro - ha detto - e gli ho fatto i miei auguri, manifestandogli la massima disponibilità da parte del Comune di sostenere questa iniziativa e di facilitare le procedure urbanistiche e amministrative che saranno necessarie.

Era un grande obiettivo dell’amministrazione recuperare a una vocazione calcistica il Campo Paradiso, un simbolo della storia del calcio a Napoli». 

Non sono ancora definiti tempi e modi del progetto di rinascita del centro sportivo, eppure intorno al campo c’è già chi immagina il futuro. I ragazzi del comitato sorto per far rinascere il «Paradiso» sono stati presi alla sprovvista. Si sono battuti per anni chiedendo alla gente di Napoli di mettere una mano sul cuore e l’altra sul portafogli, coltivando il sogno di poter comprare l’area e restituirla finalmente ai ragazzi di Soccavo: «Siamo felici che un campione come Fabio Cannavaro sia riuscito nell’impresa che noi abbiamo tentato nel nostro piccolo - Salvatore Cierro, leader del comitato, stavolta parla con pacatezza - in realtà non sappiamo ancora con precisione quale sarà la futura destinazione ma sappiamo che Cannavaro è uomo di sport e non tradirà la funzione storica di questo posto. Se Fabio lo desidera noi siamo a sua disposizione per condividere i nostri progetti e anche per mettere a disposizione la passione con la quale, per anni, ci siamo battuti in favore del Centro Paradiso. Ovviamente speriamo che nelle idee future ci sia anche tanto spazio per i giovani del quartiere».

 

I giocatori del Napoli tricolore di Maradona avevano un punto di riferimento a Soccavo, l’officina di Serafino Farina che non si occupava solo delle automobili ma anche delle piccole e grandi esigenze quotidiane dei campioni, da Alemao a Careca, da Giordano a Bagni oltre che dell’immenso Maradona: «Quando ho letto la notizia ho sorriso e ho pensato “adesso può tornare tutto come prima” - Azzurra Farina era una ragazzina nell’officina del papà, oggi la gestisce perché Serafino non c’è più - Ho immediatamente ripensato a quei giorni in cui intorno al Centro Paradiso c’era movimento: non solo i calciatori, gli addetti ai lavori, i giornalisti, ma anche tantissimi tifosi. Quelle persone contribuivano a far crescere gli affari dii tutti gli esercizi commerciali dalla zona. Sono certa che con la rinascita sportiva favorita dall’avvento di Fabio Cannavaro, anche il commercio avrà grandi benefici». 

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Maurizio Lezzi era presidente della nona municipalità quando s’iniziò a riparlare della rinascita del Centro Sportivo. Oggi è consigliere municipale ma continua a battersi: «Non so quali siano le idee di Cannavaro, sono certo che siano lodevoli e per questo gli lancio un appello: venga a parlare del suo progetto con il territorio, racconti agli abitanti di Soccavo cosa succederà, vogliamo stare dalla sua parte ma desideriamo sapere». Più istituzionale l’assessore municipale allo sport Marco Lanzaro: «Siamo in attesa di conoscere tutti i dettagli. Per adesso li abbiamo letti sulla stampa e siamo lieti di sapere che ci saranno ragazzi coinvolti nella scuola calcio. Però sarebbe bello se, nelle idee future circa il campo Paradiso ci fosse anche uno spazio destinato ai giovani del territorio che non hanno aree per lo sport e che potrebbero trovare un briciolo d’accoglienza nel luogo-simbolo del calcio napoletano. Sono certo che un campione come Cannavaro saprà guardarsi intorno e aprire le braccia al nostro territorio». 

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