Mazzarri, un colpo contro la Juve come quell'impresa di 14 anni fa

Nel vecchio Comunale da 0-2 a 3-2 contro i bianconeri allenati dal napoletano Ciro Ferrara

L'esultanza di Hamsik dopo i due gol alla Juventus il 31 ottobre 2009
L'esultanza di Hamsik dopo i due gol alla Juventus il 31 ottobre 2009
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Martedì 5 Dicembre 2023, 11:42 - Ultimo agg. 14:53
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E' inevitabile che, quando si avvicina la sfida contro la Juve, si intreccino passato e presente per il Napoli. E' così da sempre, da quelle sfide impossibili che gli azzurri tentarono di vincere per rendere realtà il sogno dello scudetto. Non fu un caso che, a nove anni di distanza dalla delusione della stagione di Vinicio, i tifosi chiesero a Maradona appena sbarcato in città di battere la Juve, non di vincere il campionato.

Non sappiamo se nei pensieri di Mazzarri in questi giorni vi sia spazio per la sua prima partita contro la Juve da allenatore del Napoli, vinta il 31 ottobre 2009 nell'ex Comunale, ribattezzato Olimpico dopo i Giochi invernali 2006. Mazzarri era da poco arrivato alla guida degli azzurri e li stava rimettendo in carreggiata. A Torino sfidò la Juve che aveva in panchina il napoletano Ciro Ferrara e in campo una difesa con tre campioni del mondo: Buffon, Fabio Cannavaro (dall'altra parte c'era suo fratello Paolo) e Grosso. L'inizio della partita fu complicato, dopo 59' la Juve era sul 2-0 con i gol di Giovinco e Trezeguet. Poi Mazzarri fece un'astuta mossa: tolse il difensore Campagnaro e inserì l'attaccante argentino Datolo, che fino a quel momento si era segnalato soltanto per il giro di campo che aveva fatto con De Laurentiis al San Paolo, una spettacolare ed esagerata presentazione a cui non era seguita alcuna buona partita. Datolo, di nome Jesus, fece invece ammattire la Juve quella sera nel vecchio Comunale e trascinò il Napoli alla rimonta e alla vittoria: 3-2, doppietta di Hamsik e rete proprio dell'argentino.

Il Napoli e Napoli impazzirono di gioia, perché l'ultima vittoria su quel campo risaliva al 20 novembre '88, quando la squadra di Maradona vinse per 5-3 con la tripletta di Careca sotto gli occhi di un tifoso juventino di eccezione come l'ex segretario di stato americano Henry Kissinger, amico dell'avvocato Agnelli. Fu un grande segnale di riscatto di una squadra che con Donadoni era scivolata nella mediocrità. De Laurentiis, al settimo cielo, disse: «Mazzarri batte Mourinho 10-1». Ed era il Mourinho che con l'Inter si avviava verso il trionfale Triplete. Raccogliemmo le commosse parole di Ferlaino, che augurò a De Laurentiis e Mazzarri di vincere lo scudetto come a lui era riuscito nell'87 e nel '90.

Nel magico intreccio tra passato e presente ecco la Juve, con la voglia di riscatto che infiammerà Mazzarri e gli azzurri dopo i tre gol presi dall'Inter. Se la scossa mentale non arriva davanti a un avversario, anzi all'Avversario...

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