Parco Mergellina a rischio crolli, la Procura di Napoli: «Abusi e inerzie»

Verifiche in corso su un costone di 30 metri

Parco Mergellina a rischio crolli
Parco Mergellina a rischio crolli
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Lunedì 12 Febbraio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 16:35
4 Minuti di Lettura

Ordine di sgombero per alcuni residenti di Parco Mergellina, l'incubo di dover lasciare le proprie abitazioni che investe decine di nuclei familiari, la Procura che decide di fare chiarezza. E di aprire un'indagine che punta a mettere a fuoco eventuali omissioni da parte di chi avrebbe dovuto investire per la riqualificazione di un intero costone cittadino. Inchiesta per omissioni, abusi, mancato adeguamento alle disposizioni degli enti locali. Siamo in via Fedro, a Chiaia, non lontano dalla stazione di Mergellina. Da qualche mese, il Comune di Napoli sta notificando alcuni ordini di sgombero a carico di condòmini di parco Mergellina. 

È solo l'inizio, sembra di capire.

Potenzialmente sono interessati altri condomìni, di fronte a una situazione di pericolo che viene attestata dai tecnici di Palazzo San Giacomo, all'indomani di alcuni eventi abbastanza vistosi: dal 2021 all'ottobre del 2023, ci sono stati crolli di blocchi tufacei dal costone a nord. Il primo evento accadde di domenica, investendo la guardiania di un edificio, miracolosamente senza alcun custode, proprio perché era un giorno di festa. Quanto basta a spingere il Comune a disporre le ordinanze di sgombero che sono state notificate in queste settimane. Quanto basta a spingere la Procura di Napoli a vederci chiaro. Al lavoro il pool coordinato dal procuratore aggiunto Simona Di Monte, forte delle verifiche condotte in questi mesi dai pm Stella Castaldo e Giuliana Giuliano. Inchiesta nata dopo le denunce dei condòmini di parco Mergellina, verifiche su più punti. Sono stati nominati dei consulenti, che hanno il compito di stabilire se ci sono state delle responsabilità nella gestione del territorio. Pubblico e privato nel mirino. Accertamenti condotti nei confronti dei titolari di una parte del costone, nel tentativo di mettere a fuoco un punto in particolare: è stato fatto tutto per impedire che ci fossero crolli? Intanto, il Comune usa l'arma dello sgombero, intimando a decine di residenti di parco Mergellina di lasciare le proprie abitazioni. Seguiamo il ragionamento del Comune: «Agli atti del servizio Difesa indrogeologica del territorio e bonifiche, nonostante le diffide, non risulta acquisito idoneo certificato di regolare esecuzione dei lavori di eliminato pericolo relativo ai dissesti finora indicati. Sono risultate vane le interlocuzioni avviate dal servizio per la risoluzione della problematica con proprietari degli immobili ed amministratori dei beni ricadenti nell'ambito di interesse». Parole fin troppo chiare, che in modo esplicito battono su un punto in particolare: ci sono stati crolli e smottamenti che riguardavano zone del costone in possesso di residenti privati, che - alla luce di quanto si legge - non si sono industriate per garantire la sicurezza della zona. 

Ma seguiamo il ragionamento emerso nell'ordinanza comunale: «Allo stato il quadro fessurativo rilevato, le dimensioni dei blocchi ancora in sede che appaiono comunque isolati e privi di sufficiente appoggio, nonché i dissesti rilevati costituiscono potenziali pericoli che minacciano l'incolumità pubblica in generale e potrebbero rappresentare un pericolo potenziale per le persone e l'integrità dei beni afferenti il fabbricato 1 di parco Mergellina». Uno scenario che ha spinto gli stessi residenti a fare quadrato e a rivolgersi all'avvocato Marcello Fattore, che chiarisce la posizione di decine di abitanti: «Chi riceve in questi giorni l'ordinanza di sgombero è vittima e non è responsabile dei danni arrecati sul territorio». Verifiche in corso su un costone di circa 30 metri, in prossimità degli accessi di Cave Mangoni. Agli atti in Procura, le diffide degli anni scorsi e gli interventi avvenuti realmente o rimasti nel cassetto. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA