Un pranzo solidale per «vivere lo spirito del vero Natale» e rinnovare l'iniziativa rivolta ai più bisognosi. Dopo uno stop durato due anni, a causa della pandemia, ieri mattina la Camera di Commercio di Napoli insieme alla Comunità di Sant'Egidio ha nuovamente aperto le porte del salone delle Grida per accogliere cento amici della strada con tavoli imbanditi di prelibatezze natalizie.
Il pranzo, accompagnato da un sottofondo musicale e da immagini suggestive su un grande schermo, è stato un modo per «mettere in atto il senso etico del fare impresa che non si ferma ad un pranzo ma proseguirà con iniziative ancora più incisive» ha annunciato Ciro Fiola, presidente della Camera di Commercio partenopea che ieri ha servito ai tavoli insieme agli altri componenti della giunta camerale.
I cento invitati, individuati tra la platea dei dormitori pubblici e più in generale tra chi partecipa alle distribuzioni dei pasti in strada, sono stati accolti «per far sentire in famiglia chi non ha famiglia» come ha spiegato Mimmo Annunziata, uno dei responsabili dell'assistenza ai senza fissa dimora della Comunità di Sant'Egidio, a Napoli.
I tavoli apparecchiati con piatti in ceramica e bicchieri di cristallo sono stati «un segnale concreto del prendersi cura degli invitati, creando un momento speciale dove sono stati utilizzati solo prodotti di alta qualità del territorio napoletano così come ognuno di noi farebbe per i propri ospiti» ha spiegato Fabrizio Luongo, vicepresidente dell'ente camerale e presidente di Si Impresa, l'azienda speciale unica della Camera di Commercio coinvolta nell'organizzazione del pranzo. Il segnale lanciato dalle imprese etiche con il pranzo di Natale è il preludio di un impegno ancora maggiore attraverso «lo screening tra i più bisognosi di potenziali lavoratori da poter impiegare nelle imprese», ha annunciato Fiola. «L'imprenditoria può dare una chance a chi è in età lavorativa sottraendolo ai rischi della strada e, quindi, riducendo anche la criminalità. Per questo faremo un appello alle imprese con l'obiettivo di destinare una quota di lavoro a chi versa in condizioni di indigenza. Dobbiamo offrire un'alternativa concreta a chi versa in condizioni di difficoltà» ha concluso il presidente della Camera di Commercio.