Rapine seriali a Fuorigrotta, catturato 24enne vicino al clan Troncone

Rapine seriali a Fuorigrotta, catturato 24enne vicino al clan Troncone
di Luigi Sabino
Giovedì 10 Marzo 2022, 18:53 - Ultimo agg. 11 Marzo, 07:18
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Due provvedimenti cautelari in poco più di due giorni. È quasi un record quello di Antonio De Monte, 24enne di Fuorigrotta considerato contiguo agli ambienti criminali del clan Troncone. Ieri mattina, i carabinieri della stazione Fuorigrotta, su disposizione dell’autorità giudiziaria, gli hanno notificato un’ordinanza di custodia in carcere perché accusato di essere l’autore di alcune rapine commesse insieme a un complice, Umberto Canzano, ai danni di alcune attività commerciali della periferia flegrea. Provvedimento che ha raggiunto De Monte presso la sua abitazione dove, da alcune ore, era ristretto ai domiciliari dopo essere stato arrestato con l’accusa di spaccio di stupefacenti. 

Una storia, quella che ha per protagonista De Monte, personaggio noto alle forze dell’ordine che, inizia la sera dell’8 marzo a Pozzuoli, zona di movida da qualche tempo bazzicata dal 24enne.

Una presenza che, tuttavia, non sfugge ai carabinieri della locale stazione che sospettano che De Monte non si limiti a frequentare i ritrovi della movida ma che, piuttosto, abbia avviato una lucrosa attività di spaccio. Per questo motivo, quando se lo trovano dinanzi per l’ennesima volta, decidono di fermarlo per un controllo, controllo che, poi, viene esteso anche alla sua abitazione. Ed è proprio nell’appartamento di Fuorigrotta che i militari dell’Arma trovano conferma ai loro sospetti. Nel corso della perquisizione, infatti, trovano e sequestrano sei dosi di marijuana e una di cocaina, oltre a un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento. Sotto chiave anche 1945 euro in contanti, probabile frutto dell’attività di spaccio. De Monte, quindi, viene arrestato con le accuse di prodizione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, accuse grazie alle quali viene sottoposto ai domiciliari. 

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I suoi guai con la giustizia sembrano essere finiti qui e, invece, quello che il 24enne non può immaginare è che sono appena cominciati. Questa volta a bussare alla sua porta sono i militari di Fuorigrotta che, su disposizione del Giudice per le indagini preliminari, gli notificano un mandato di arresto perché gravemente indiziato, insieme a Canzano, di essere l’autore di sei rapine commesse tra luglio e ottobre 2020 ai danni di altrettanti esercizi commerciali della zona. Dalle indagini sarebbe emerso che De Monte e il suo complice, in poco tempo, erano diventati il terrore dei negozianti di Fuorigrotta. I due, infatti, dietro la minaccia delle armi, avrebbero, nel giro di pochi mesi, messo a segni colpi per un bottino totale di poco inferiore ai 14.000 euro. Accuse pesantissime che, questa volta, dopo le formalità di rito presso gli uffici dell’Arma, hanno spalancato a De Monte le pesanti porte del carcere. 

L’arresto dei due giovanissimi rapinatori, tuttavia, non ha messo fine alle indagini dei carabinieri. Il sospetto dei miliari, infatti, è che sia De Monte sia Canzano possano far parte della stessa batteria di criminali di cui faceva parte Andrea Merolla, ucciso in un agguato di stampo camorristico la sera del 14 novembre scorso. Un delitto che gli investigatori ritengono l’inizio del sanguinoso scontro esploso tra cosche dell’area occidentale per il controllo delle attività illecite. Una faida, culminata nel tentato omicidio del boss Vitale Troncone, zio di Merolla e capo dell’omonimo sodalizio, e nell’uccisione, pochi giorni più tardi, di Salvatore Capone, uomo legato alle famiglie Iadonisi ed Esposito che, proprio ai Troncone, contendono questa porzione di territorio.

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