Arzano, sparatorie e minacce di morte: il sindaco chiede l'aiuto dello Stato

Arzano, sparatorie e minacce di morte: il sindaco chiede l'aiuto dello Stato
di Rosaria Rocca
Sabato 19 Marzo 2022, 14:32 - Ultimo agg. 20 Marzo, 08:57
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Sparatorie, agguati e minacce di morte al comandante della municipale: le tenebre sembrano ormai essere calate su Arzano. Il Comune della provincia a nord di Napoli continua ad essere scenario della lotta tra i clan locali. Questo scontro ha irrimediabilmente ripercussioni sulla comunità, sulla parte sana dei residenti che chiedono solo tranquillità.

La sindaca Cinzia Aruta, a soli pochi mesi dall’avvio del suo mandato, si trova a gestire l’allarme criminalità. La fascia tricolore ha lanciato un accorato appello alle istituzioni: «Arzano non trova pace e da sola non può farcela.

Questa è una battaglia comune di civiltà e legalità e potremo vincerla soltanto insieme, con l’aiuto di tutte le parti in gioco e dello Stato. È necessario, da subito, potenziare la presenza di tutte le forze dell'ordine: carabinieri, polizia di Stato e polizia municipale. Il presidio del territorio è oggi una priorità assoluta affinché Arzano non sia più terra di nessuno e ritorni ad essere un luogo sicuro per i suoi cittadini».

L’allarme non passa inosservato nemmeno alle associazioni locali. AttivArzano, attiva dal 2017 sul territorio, chiede azioni concrete e reali. Giuseppina Piglia, socia e fondatrice dell’associazione, ha le idee chiare: «Oltre tutte le azioni di sensibilizzazione e formazione di una coscienza civica, necessarie ed importanti, combattere l'illegalità significa favorire la nascita di spazi per l'aggregazione. L'associazione ha presentato numerosi esposti agli organi competenti, ma non ci sono state mai risposte. Ad Arzano esiste un progetto di riqualificazione di un'intera area. Il progetto è  parcheggiato dal 2018, parliamo del Parco Urbano che dovrebbe sorgere a via Cardarelli. Per la realizzazione del progetto occorre però che vengano abbattuti i famosi abusi della 167 e non solo». 

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La comunità prende le distanze dall’ondata di criminalità che sta seminando il terrore: «Ad Arzano esistono tantissime persone perbene e cittadini che vivono nella legalità, oltre a tante associazioni che si adoperano per lo sviluppo sociale della città. Non è più pensabile essere ricordati solo per fatti di camorra. Siamo fermamente convinti che per contrastarla con forza bisogni intervenire non solo con la repressione, ma con l'educazione di una cultura della legalità ed azioni concrete. La città lo richiede con forza». 

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