Coronavirus in Campania, De Luca: «Tamponi e isolamento per chi verrà da fuori Regione, locali non devono permettere assembramenti»

Coronavirus in Campania, De Luca: «Tamponi e isolamento per chi verrà da fuori Regione, locali non devono permettere assembramenti»
Giovedì 30 Aprile 2020, 13:18 - Ultimo agg. 18:10
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«Il 4 maggio avremo un passaggio estremamente delicato. Da parte delle Ferrovie dello Stato ci arriva la notizia che sono tutti occupati i treni ad alta percorrenza che arrivano dal Nord al Sud. Noi manterremo le nostre disposizioni, quelle attualmente in vigore, che saranno rinnovate».  Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenuto in Consiglio regionale riunito in via telematica.

«Ho parlato ieri con il ministro dell'Interno - ha spiegato De Luca - e ho sottoposto alcuni problemi estremamente delicati. Le ho chiesto di fare come si è fatto 20 giorni fa in occasione della Pasqua, di fare i controlli nelle stazioni di partenza. Per quello che ci riguarda, riteniamo indispensabile che chi arriva da realtà extra regionali, non ho indicato quali regioni, segnali il proprio arrivo al Comune, alla Asl, e vada in isolamento volontario per 2 settimane». De Luca ha fatto sapere inoltre che «noi, compatibilmente con il programma di screening già in corso, cercheremo di fare uno sforzo per fare i tamponi alle persone che vengono da fuori regione e che vengono individuate e segnalate. Cercheremo cioè di ridurre i 15 giorni di isolamento domiciliare, ma è evidente che dobbiamo avere il massimo della prudenza perché si prevede un arrivo massiccio da territori extra regione Campania». 

 


«Il dovere di evitare gli assembramenti lo hanno gli esercizi commerciali, perché non possiamo mettere le sentinelle davanti a ogni esercizio commerciale, soprattutto quelli impegnati nel cibo d'asporto» ha proseguito De Luca. «Se non vi è senso di responsabilità e di autocontrollo - ha aggiunto De Luca - diventa complicato evitare un riaccendersi dell'epidemia. Il trasporto del cibo a casa è consentito dalle 19 alle 22, credo che l'orario sia adeguato. Ci sono due ore e quelle sono, quello che si ha il dovere di fare è evitare gli assembramenti. Possiamo fare di tutto, ma sapendo che a ogni decisione corrisponde una conseguenza che può avere anche esiti drammatici. Nessuno di noi è garantito e ha certezze, io non le ho e cerco di fare le cose che ritengo più ragionevoli sulla base delle valutazioni che fanno gli esperti».

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Con le attività di screening su residenze per anziani, personale sanitario e familiari dei soggetti positivi in isolamento domiciliare «abbiamo il controllo del 90% dei possibili focolai di contagio, e questo ci consente di impostare con la massima serenità possibile anche le iniziative relative alle decisioni da prendere per il rilancio delle attività economiche, o comunque di quelle iniziative che comportano assembramenti e mobilitazioni di migliaia di persone, quindi rischi potenzialmente moltiplicati in relazione alla diffusione del contagio». Sulle case per anziani pubbliche e private, ha spiegato De Luca, «dobbiamo continuare a fare uno screening estremamente attento. Dobbiamo mettere in conto anche l'aumento di qualche positivo, ma questo lavoro va fatto se vogliamo sconfiggere il virus ed entrare in serenità nella fase 2. Se ci sono casi ancora non rilevati di positivi nelle case per anziani dobbiamo portarli alla luce, perché questo ci aiuta a ricostruire i contatti con i familiari e con il personale sanitario e ci permette di evitare possibili focolai. È anche un fatto di civiltà, questa strage di persone anziane ha colpito la sensibilità di tutti noi ed è intollerabile in un paese civile». Per quanto riguarda il personale medico, De Luca ha spiegato che «abbiamo fatto i tamponi a tutto il personale e possiamo dire che oggi garantiamo la sicurezza delle nostre strutture ospedaliere, il che ci consente di riavviare le normali attività in tranquillità».
Infine «abbiamo quasi completato lo screening sui familiari degli asintomatici o con sintomi lievi che erano in cura domiciliare. In questo caso il controllo dev'essere rigorosissimo e deve riguardare anche l'ultimo dei pazienti in isolamento domiciliare o in cura domiciliare».



 

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