L’universo di Bach, viaggio tra corde e tasti: al via “De tasto et de chorda” di Antonio Florio

L’universo di Bach, viaggio tra corde e tasti: al via “De tasto et de chorda” di Antonio Florio
di Enrica Buongiorno
Mercoledì 16 Marzo 2022, 09:38 - Ultimo agg. 13:12
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Un dialogo tra corde e tasti per un viaggio musicale tra esecuzioni della più grande letteratura musicale del Settecento.  Al via, giovedì 17 marzo alle 19.30 alla Domus Ars, la terza edizione della rassegna, “De Tasto et De Chorda” ideata da Antonio Florio (nella foto) con l’Associazione Cappella Neapolitana. Quattro appuntamenti musicali dedicati ai predecessori di Bach, a Bach e l’Italia con esecuzioni di Vivaldi, ai contemporanei del compositore tedesco e alle sue Sonate e Partite per violino solo. Un repertorio eseguito da giovani ma già affermati musicisti,  per produzioni di organo e violino solo appunto, “de tasto” e “de chorda”. Si conferma la volontà di Antonio Florio, con questa rassegna, di dare spazio a interpreti che si distinguono nelle esecuzioni di musiche barocche. Per il primo appuntamento, I Predecessori di Bach, il soprano Marina Meo, e Carlo Maria Barile all’organo. In programma gli “antenati” di Bach, che costruirono la tradizione musicale d’eccellenza in Germania, Henrick Schütz, Johann Jakob Froberger, Dietrich Buxtehude, Johann Kuhnau, Michael Prætorius, Georg Muffat e altri. A queste partiture si aggiunge la voce per ascoltare eleganti e rarefatte arie sacre.

Il tema di quest’anno è dunque l’universo sonoro intorno a Johann Sebastian Bach, a cui appunto rimanda il titolo della rassegna, musicista simbolo dell’età barocca.

Una delle caratteristiche della scrittura bachiana è che qualsiasi strumento la esegua, la sua musica sembra sempre così idiomatica come se fosse concepita esattamente per quella destinazione, impegnando peraltro l’esecutore al massimo delle possibilità tecniche. È stupefacente anche la sua capacità di conoscere non solo le somme tecniche del contrappunto, ma anche di essere aggiornato sulle nuove tendenze della musica composta ai suoi tempi in Europa, pur senza essersi mai allontanato dalla Germania. Il “caso Bach” non nasce dal nulla ma è il frutto straordinario di una tradizione musicale tramandata nei territori tedeschi da generazioni di grandi musicisti prima di lui, che forgiò nei suoi stessi anni anche altri compositori di altissimo livello artistico: da Biber a Pachelbel e Telemann.

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