Napoli, torna «Suoni in Certosa!»: viaggio nella musica dal tardo Medioevo al Barocco

Alla Certosa e Museo di San Martino tre concerti con il fascino dell’esecuzione su strumenti antichi

Il duo formato da Marco e Amalia Ottone
Il duo formato da Marco e Amalia Ottone
di Enrica Buongiorno
Giovedì 7 Settembre 2023, 17:33
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Al via, sabato 9 settembre, la IV edizione di Suoni in Certosa!, la manifestazione che l’Associazione Dissonanzen propone in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania e la Certosa e Museo di San Martino, in due sabati di apertura serale straordinaria, il 9 e il 16 settembre alle 20.30, e domenica 24 alle 11.

La rassegna, ideata per gli spazi ricchi di arte e storia del complesso della Certosa e Museo di San Martino, che domina sulla città di Napoli, osservandone da secoli in silenzio i mutamenti, lenti ma costanti, quest’anno è dedicata a un repertorio che si estende dalla fine del Quattrocento al Settecento su strumenti antichi - viola da gamba, flauto dolce e flauto traversiere barocco - contestualizzati in un periodo in cui proliferava la letteratura musicale a loro dedicata.

Il primo concerto A deux violes sabato 9 settembre alle 20.30, è dedicato alla viola da gamba con il duo formato da Marco e Amalia Ottone, che si esibisce in un singolare programma sugli esordi del repertorio francese per questo strumento.

Già nel Rinascimento, grazie ai molteplici rapporti diplomatici, la viola da gamba, strumento sostanzialmente italico, comincerà la “conquista” della Francia, nazione che, a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, la porterà al suo massimo splendore. Luigi XIV “impose” la viola da gamba come strumento di gran moda, ospitando alla sua corte musicisti come Marin Marais e Antoine Forqueray, che composero un repertorio solistico di pregevole fattura. Il programma del concerto prende in esame alcuni degli autori più significativi che hanno scritto per viola da gamba, a partire da quel Monsieur de Saint-Colombe che fu il maestro di Marin Marais, e rimane nella nostra memoria recente legato ai romanzi di Pascal Quignard, tra i quali il libro da cui è stato tratto il film Tutte le mattine del mondo, del regista Alain Corneau.

Questa figura di musicista, dopo secoli di oblio, è tornata all'attenzione del pubblico grazie alle numerose incisioni realizzate soprattutto da Jordi Savall (autore, peraltro, della colonna sonora del film).

Le sonate a due viole di Joseph Bodin de Boismortier si collocano nella tradizione di Saint-Colombe e di Marais con esiti che mescolano, con grande eleganza, profondità e piacevolezza dell’ascolto.

Il secondo concerto, interpretato dai giovani talentuosi Alessandro De Carolis e Lorenza Maio e dall’affermato musicista Tommaso Rossi, è intitolato A tre voci e punta sul repertorio più antico della polifonia quattro-cinquecentesca. Il programma testimonia la sperimentazione dell’uso degli strumenti a fiato – ed in particolare dei flauti dolci – nell’esecuzione di partiture inizialmente concepite per voce umana. Il repertorio polifonico italiano tra tardo Medioevo e tardo Rinascimento, si snoda in un percorso che spazia dai brani anonimi del manoscritto bolognese del 1487 Q16, alle musiche del napoletano Andrea Falconieri, passando per autori quali Johannes Ciconia, Johannes Tinctoris, Alessandro Agricola, Vincenzo Ruffo, Pomponi Nenna, Giovanni de Antiquis

Il terzo concerto, dal titolo, Follie solitarie, vede Laura Pontecorvo, una delle massime esperte del flauto traverso barocco, confrontarsi con letterature e strumenti diversi: dal traversiere di Assisi, strumento secentesco custodito presso il Convento dei Francescani, al flauto costruito nella Francia di Luigi XIV da Jean-Jacques Hotteterre, ai flauti costruiti nella Germania del primo Settecento (Oberlender e Buffardin), abbinati al coevo repertorio franco-tedesco. La partecipazione ai concerti è compresa nel biglietto di ingresso al museo.

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