Febbraio caldo come 10 anni fa ma cresce la temperatura media

Tutta colpa della bolla africana che staziona da settimane sul Mediterraneo

Turisti sugli scogli a Napoli
Turisti sugli scogli a Napoli
di Mariagiovanna Capone
Mercoledì 21 Febbraio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 15:41
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Febbraio è travestito da primavera, ce ne siamo accorti tutti. Mentre al Nord i piumini sono appesi all'attaccapanni da oltre un mese, al Sud c'è chi va in giro in t-shirt e perfino chi azzarda un tuffo al mare. Tutta colpa della bolla africana che staziona da settimane sul Mediterraneo portando giornate calde, assolato o appena velate, assenza di vento e pioggia. Tuttavia, osservando i dati delle temperature medie dei febbraio degli ultimi dodici anni, gli effetti di questa primavera anticipata non sono molto anomali nelle regioni meridionali e centrali che nel 2016 hanno toccato il picco massimo, ma sono decisamente anomale per quelle settentrionali, che così calde non sono mai state. Tenendo da parte il global warming (che coinvolge l'intero pianeta), questa condizione è probabilmente dovuto alla sommatoria di una serie di contesti sfavorevoli: la geografia (la piatta pianura padana), l'alta densità di popolazione, abitazioni e vetture, la presenza di allevamenti intensivi e coltivazioni agricole. Milano per ora ha una temperatura media di 8,9 gradi, neanche paragonabile con gli 8,1 del 2020. Tuttavia, i conti dopo la fine di febbraio potrebbero mutare drasticamente poiché da domani è in arrivo un ciclone artico sulla penisola e con esso piogge copiose, temperature in calo e la tanto attesa neve, in particolare sulle montagne di Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, che sarà abbondante anche a quote prossime ai 700-900 metri. 

Il 2016 fu un febbraio piuttosto caldo per Napoli.

Ci furono frotte di gente al mare per via di quei 23,6 gradi raggiunti nel mese e una minima di appena 6,9 per una manciata di giorni poiché la media mensile raggiunta che si registrò fu di 14 gradi, mite come una primavera inoltrata un mese in anticipo rispetto a quella astronomica. Abbigliamento leggero anche nel 2014, quando ci fu un febbraio assai simile a quello attuale: 13,4 la media mensile (attualmente è 13,6 ma mancano ancora 8 giorni) con 21.8 di temperatura massima raggiunta contro i 17,7 di quest'anno, e una minima raggiunta di 8,7 contro gli 8,5 di ora. Nel 2014, però piovve quattro volte di più: 120,8 millimetri contro 31,4 di adesso. La maglia nera del febbraio meno piovoso però l'indossa il 2013 (14,4) mentre quello più piovoso dal 2012 a oggi è il 2015 quando ci furono 189,7 millimetri e ben 16 giorni di pioggia contro i 6 di febbraio 2024. Anche a Roma, il febbraio più caldo fu quello del 2016 con 11,8 gradi di media, contro gli 11,3 di adesso, e proprio come Napoli, il 2014 è stato il febbraio gemello a quello attuale: 11 gradi di media contro gli 11.3. Milano. Il febbraio più freddo per tutti fu quello del 2012: 8.3 di temperatura media a Napoli, 5.1 a Roma e 1.9 a Milano che raggiunse perfino -12 gradi. 

 

I giorni di pioggia nel 2024 sono finora pochini e la conferma arriva dal rapporto «Siccità nel Mediterraneo - gennaio 2024» del Centro comune di ricerca (Joint Research Centre) della Commissione Ue, che segnala un record tra l'1 e il 20 gennaio, dopo l'anno più caldo di sempre mai registrato dal programma satellitare Ue Copernicus. Una siccità grave e prolungata ha colpito l'Europa per oltre due anni e l'Africa settentrionale per sei anni, causando carenze idriche e ostacolando la crescita della vegetazione, le cui conseguenze si avvertono dalla Sicilia alla Sardegna fino alla Catalogna e l'Africa settentrionale. Il dossier spiega che «eventi di siccità gravi e prolungati hanno colpito l'Europa per oltre due anni e l'Africa settentrionale per sei anni, causando carenze idriche e ostacolando la crescita della vegetazione». Temperature prolungate e superiori alla media, periodi caldi e precipitazioni scarse hanno già portato a «condizioni di grave siccità in pieno inverno» nell'Italia meridionale, nella Spagna meridionale, nell'isola di Malta, in Marocco, Algeria e Tunisia. I serbatoi in Sicilia sono al di sotto del livello di allerta e «potrebbe essere necessario un razionamento dell'acqua per garantire i servizi minimi», in Sardegna si stima che i bacini idrici avranno meno del 50 per cento della loro capacità nel dicembre 2023, in Catalogna il primo febbraio è stata dichiarata l'emergenza siccità con «severe restrizioni idriche» (le riserve sono sotto al 16 per cento), così come nella regione portoghese dell'Algarve, e in Marocco il riempimento medio delle dighe al 23 per cento ha imposto il divieto dell'uso dell'acqua per la pulizia delle strade, l'irrigazione dei parchi e di alcune aree agricole. Le previsioni per il futuro di brevissimo termine non tendono a migliorare: «È prevista una primavera più calda nell'Italia meridionale, in Grecia, nelle isole del Mediterraneo e nell'Africa settentrionale», con serie preoccupazioni per l'impatto sull'agricoltura, sugli ecosistemi, sulla disponibilità di acqua potabile e sulla produzione di energia. La carenza di pioggia e le temperature record del gennaio 2024 hanno colpito le colture invernali e gli alberi da frutto lungo la costa in Spagna, Italia, Grecia e nelle isole del Mediterraneo, mentre in Marocco e Algeria la crescita dei raccolti è stata ridotta. 

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