Ragazzo in gita scolastica precipita dall'albergo e muore: giallo a Milano

Ragazzo in gita scolastica precipita dall'albergo e muore: giallo a Milano
Domenica 10 Maggio 2015, 12:24 - Ultimo agg. 11 Maggio, 12:27
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Un liceale di Padova, Domenico Maurantonio, è morto precipitando da un hotel a Milano, dove era in gita scolastica in occasione dell'Expo.

Il ragazzo, che era nato l'1 marzo 1996 a Padova, frequentava il liceo Ippolito Nievo, uno dei più noti della città veneta. A Milano, nel primo pomeriggio, è giunto il padre sconvolto. Sotto choc anche i compagni di scuola, come lui ospitati nell'hotel Da Vinci, che stamani non l'hanno visto scendere a far colazione e si sono preoccupati per primi della sua assenza.

Sembra che il ragazzo sia precipitato accidentalmente da un ballatoio al quinto piano dell'hotel Leonardo Da Vinci, in via Senigallia, alla Comasina, dove la comitiva alloggiava.

Secondo le testimonianze dei suoi compagni non aveva mai avuto problemi depressivi e nella stanza non è stato trovato alcun biglietto che possa far pensare ad un suicido. Non è stata rinvenuta nemmeno droga e secondo i suoi amici non ne faceva uso.Tra le varie ipotesi, ancora tutte aperte, si propende per un incidente. L'autorità giudiziaria ha disposto l'autopsia.

La polizia però, fin dai primi accertamenti aveva notato alcune incongruenze: durante l'ispezione cadaverica del medico legale sarebbero stati trovati dei lividi su un braccio che non sarebbero compatibili con la caduta bensì con un contatto, forse una stretta da parte di una mano. Le indagini proseguono.

«Sono senza parole, non posso dirle niente perchè veramente non ho idea di cosa possa essere accaduto. Tutto quello che sta comparendo in queste ore sui siti sono pure illazioni». È sconvolta anche Maria Grazia Rubini, la preside del liceo Ippolito Nievo di Padova, scuola frequentata dal 18enne che nella notte è morto dopo essere caduto, per ragioni ancora da chiarire, dal quinto piano dell'Hotel Da Vinci di Milano.

«I professori mi hanno chiamato questa mattina alle 8.40 sconvolti, sono stata la prima ad essere avvertita - ha continuato - me l'hanno descritto, ho guardato il suo profilo Facebook e ho collegato il suo nome ad un volto che conoscevo bene. Era un ragazzo molto bravo, non dico il più bravo ma di certo uno dei migliori, figlio di una famiglia tranquilla, normale che si interessava costantemente all'andamento del figlio chiedendo consigli e ascoltando i professori».

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