Il 73enne ha motivato l'estremo gesto con l'impossibilità di sopportare l'idea della morte del fratello maggiore, probabilmente trovato senza vita in casa poco prima e vittima di un malore. Per porre fine alla propria vita, Paolo Delfini ha utilizzato una pistola.
I due medici erano molto noti in città. Entrambi erano soci della casa di cura privata modenese Villa Igea, specializzata nel trattamento di diverse patologie, tra cui quelle psichiatriche. Giulio era il presidente della struttura, Paolo il vice presidente. I vicini ricordano i due fratelli come persone molto gentili e riservate, e faticano a capacitarsi di quanto sia accaduto al primo piano di quel palazzo del centro storico. Diversi modenesi si sono fermati anche per un attimo in Rua Muro, chiedendo spiegazioni per quel viavai di poliziotti in una via solitamente molto tranquilla. La Polizia Scientifica ha compiuto un sopralluogo per ricostruire le ultime drammatiche ore vissute all'interno dell'appartamento, ma sembrano esserci pochi dubbi su quanto sia successo, su un dolore improvviso e insopportabile che ha finito per unire i due in una tragica fine.