Ricciardi: «I governatori proclamino il lockdown a Napoli, Milano, Torino e Genova»

Ricciardi: «I governatori proclamino il lockdown a Napoli, Milano, Torino e Genova»
Lunedì 9 Novembre 2020, 10:34
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«Servono dei veri lockdown cittadini e spetta ai governatori proclamarli. Vedo troppa gente ancora in giro per le strade. Nelle grandi città, penso soprattutto a Milano, Genova, Torino e Napoli serve agire con decisione e farlo presto». Ne è convinto Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, intervistato da 'La Stampà. «La semplice raccomandazione a non muoversi di casa riduce del 3% l'incidenza dei contagi, il lockdown del 25%. Se a questo accoppiamo lo smart working, che vale un altro 13% e il 15% determinato dalla chiusura delle scuole, si arriva a quel 60% che serve per raffreddare l'epidemia», spiega Ricciardi.

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«Per questo dico che fermare un attimo tutto dove la situazione è già fuori controllo, è l'unica soluzione possibile». «I posti letto sono già saturi, il rinvio di ricoveri e interventi sta già facendo aumentare del 10% la mortalità per malattie oncologiche e cardiovascolari». Per questo, evidenzia Ricciardi, «serve un patto tra istituzioni e cittadini per applicare con rigore le misure già adottate», perché il collasso degli ospedali «si evita solo raffreddando la crescita della curva epidemica». La divisione dell'Italia in fasce, aggiunge, «è l'ultimo tentativo prima di essere costretti a calare la carta del lockdown nazionale che nessuno vorrebbe dover giocare». Sui vaccini «siamo un pò in ritardo perché non sono ancora arrivati i dati sulla sperimentazione allargata sull'uomo di fase 3 né del vaccino di AstraZeneca, previsti per ottobre, né quelli della Pfizer che dovevano arrivare questa settimana», spiega Ricciardi. «Nella migliore delle ipotesi, l'Ema, l'Agenzia europea del farmaco, potrà autorizzare l'immissione in commercio nei primi mesi del 2021.

Che saranno ancora di dura battaglia. Poi tra vaccino, nuove cure ed effetto delle misure adottate in autunno dovremmo vedere la luce. Ma per uscire dal tunnel servirà buona parte del prossimo anno».  

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