Borse di studio, fondi raddoppiati. Criteri per i premi saranno nazionali, sostegno anche ai 13enni meritevoli con basso reddito in terza media

Saranno uniformati i criteri per i premi (finora su base regionale) agli alunni più bravi

Borse di studio, fondi raddoppiati. Criteri per i premi saranno nazionali, sostegno anche ai 13enni meritevoli con basso reddito in terza media
di Lorena Loiacono
Lunedì 8 Gennaio 2024, 00:27 - Ultimo agg. 10:11
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Coprire tutte le borse di studio per gli studenti che ne hanno diritto e raggiungere così tutti i meritevoli che, senza un sostegno economico, non riescono a portare avanti gli studi. «Sto lavorando già da tempo ad un piano di borse di studio per studenti meritevoli - ha annunciato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel - che non hanno condizioni di reddito adeguate a fare quello che meritano di fare».

Con questo obiettivo il governo sta lavorando a un piano di borse di studio unico, definito dalla premier «imponente», con finanziamenti che arrivano a livello nazionale dallo Stato.

Un piano complessivo che va a coinvolgere tutti gli studenti, dagli alunni di 13 anni fino agli universitari. 

L’intervento/ Se la scuola pensa agli imprenditori di domani


REGOLE DIVERSE
Oggi il sostegno al diritto allo studio per gli studenti in età dell’obbligo scolastico e fino al diploma viene gestito dagli enti locali, dalle Regioni e dai Comuni in base alle loro disponibilità: per gli alunni di scuola superiore ci sono, ad esempio, buoni libri e borse vere e proprie legate comunque al reddito famigliare, il trasporto scolastico o per i più piccoli i servizi di pre e post scuola. Tutto dipende dalla possibilità di erogare i servizi da parte degli enti locali ma ci sono Regioni che hanno maggiori difficoltà per mancanza di finanziamenti e il diritto allo studio ne risente fino a venire meno. L’idea di formalizzare un piano nazionale metterebbe tutti sullo stesso piano, con opportunità uguali per tutti a cui, eventualmente, si andrebbero ad aggiungere i servizi locali. 
Una battaglia per valorizzare il merito e contrastare la dispersione scolastica: in Italia infatti è ancora ben presente l’abbandono precoce della scuola, visto che il 12% della popolazione tra 18 e 24 anni ha raggiunto al massimo la terza media, con una forte disparità tra regioni e uno svantaggio pesante nel Mezzogiorno visto che in Sicilia si arriva al 21%.C’è poi il sostegno agli universitari.

Nell’ultimo anno si sono fatte sentire le proteste degli studenti per la mancanza di alloggi destinati ai fuori sede, alle prese con l’aumento della spesa per affitti e bollette, e per le criticità legate ai cosiddetti idonei: si tratta degli studenti che, in base ai voti e al reddito, meriterebbero la borsa risultandone idonei ma non la prendono perché mancano i fondi. Sono idonei ma non vincitori a tutti gli effetti. Una beffa, insomma. Su questo c’è stato un primo intervento lo scorso anno: «Nel 2023 - ha spiegato la ministra all’università e ricerca Anna Maria Bernini - abbiamo stanziato 17 milioni di euro per eliminare l’odiosa figura degli idonei non beneficiari di borsa di studio coprendo, per la prima volta, tutti gli aventi diritto».

Dei circa 17,4 milioni di euro stanziati per la copertura delle borse degli idonei, nel Decreto legge Energia dello scorso autunno, 7,5 milioni sono stati finanziati dal ministero dell’economia, mentre i restanti 10 milioni sono arrivati da risorse recuperate dal ministero dell’università e della ricerca da finanziamenti del Pnrr che gli enti regionali non hanno potuto utilizzare. Lo scorso anno è stata anche allargata la platea degli aventi diritto, aumentando il valore delle singole borse e rendendo quindi necessari dei fondi aggiuntivi: nella legge di bilancio le risorse sono state più che raddoppiate, portandole a 36 milioni. «Si tratta di un impegno molto importante - dice Bernini - che valorizza il diritto allo studio nel nostro Paese e che ora il presidente del Consiglio intende ulteriormente rafforzare. Il nostro obiettivo è quello di fornire alle studentesse e agli studenti i mezzi più idonei per coltivare il proprio talento.  È uno sforzo che deve vedere tutti coinvolti, dal governo alle Regioni cui spetta un ruolo fondamentale sul diritto allo studio».


IL PNRR
Sulla questione dei contributi agli studenti meritevoli il Pnrr già nel 2023 ha contribuito a innalzare le risorse messe a disposizione delle Regioni per erogare le borse di studio agli studenti meno abbienti e meritevoli. 

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