Scuole aperte e didattica a distanza, la psicologa degli alunni: «Non trascurare le emozioni emergenti»

Psicologa
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di Emma Onorato
Martedì 2 Febbraio 2021, 20:30
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Il periodo pandemico che stiamo attraversando ha investito e trasformato ogni aspetto della vita: il lavoro, l'economia, la scuola, le relazioni sociali, le abitudini di anziani, adulti, adolescenti e bambini. Se soffermiamo la nostra attenzione sulla scuola, è chiaro che l'emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha radicalmente stravolto il sistema scolastico. La dad (didattica a distanza) e il recente ritorno in classe, di bambini e ragazzi delle scuole superiori, ha impattato in modo indelebile sugli aspetti relazionali e socio-psicologici degli stessi.

Myriam Mangiacapra, psicologa, oggi impegnata nel supporto psicologico Covid-19, analizza così il momento. «La dad ha rappresentato una grande opportunità - racconta Mangiacapra - perché ha evidenziato una modalità per non interrompere la vita scolastica e la didattica degli alunni. Si pensava che fosse una situazione emergenziale, ma in realtà ci siamo trovati davanti ad una situazione cronica che perdura nel tempo. Inevitabilmente sono emerse le conseguenze negative della didattica a distanza: la scuola non rappresenta soltanto la trasmissione di mere nozioni ma è un vero e proprio laboratorio dove i bambini strutturano una parte della loro identità, definita: identità sociale».

Sul tema di come abbia impattato il recente ritorno in classe, la psicologa spiega: «Noi funzioniamo per condizionamento e abbiamo associato la didattica a distanza ad una condizione di comfort, casa e sicurezza. Quindi il ritorno tra i banchi scolastici, se da un lato ha portato ad una serie di conseguenze positive e benefiche, dall'altro potrebbe essere associato a disorientamento e confusione, che sto riscontrando anche nei docenti».

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Da non trascurare anche l'aspetto emotivo e le emozioni emergenti, tra quelle riscontrate ritroviamo la tristezza e la rabbia.

Sul piano comportamentale la tristezza si è tradotta in isolamento e in un ritiro eccessivo sulle piattaforme social, mentre la rabbia è stata legata ad un senso d'immobilità forzata e ad una sensazione d'impotenza che si prova quando non si ha il controllo di una situazione.

La psicologa Mangiacapra sta lavorando all'interno di alcuni istituti scolastici di Napoli (Ipia Bernini e Itc Caruso) e racconta: «Sono scuole secondarie di secondo grado e lavoro con due modalità differenti: il supporto psicologico individuale online, e il sostegno psicologico in presenza. Un lavoro ad ampio raggio sulle emozioni connesse o slegate dalla pandemia». Di sicuro un uso prolungato della tecnologia ha avuto e sta avendo delle ripercussioni negative nell'ambito delle alterazioni comportamentali, cognitive, emotive e relazionali. Il consiglio della psicologa rivolto ad insegnanti e genitori è: imparare ad osservare e sintonizzarsi sul bisogno emotivo del bambino o dell'adolescente e porsi delle domande legate ai suoi bisogni e al modo in cui si può agire per aiutarlo a soddisfarli. 

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