«Ho scoperto di essere incinta a 17 anni: in una notte sono passata da bambina a mamma». La scelta senza rinunciare alla carriera

Ci sono stati dei momenti di solitudine e difficoltà, ma Casey non cambierebbe nulla del suo percorso

«Ho scoperto di essere incinta a 17 anni: in una notte sono passata da bambina a mamma. Non è stato sempre facile, ma non me ne pento»
«Ho scoperto di essere incinta a 17 anni: in una notte sono passata da bambina a mamma. Non è stato sempre facile, ma non me ne pento»
di Hylia Rossi
Domenica 28 Gennaio 2024, 13:00
6 Minuti di Lettura

La nascita di un figlio cambia inevitabilmente la vita, non importa quanto si possa essere preparati, capaci di organizzare le proprie giornate o motivati nel perseguire gli obiettivi prefissati. Se, poi, la gravidanza è una sorpresa e accade a persone ancora adolescenti, la situazione può diventare davvero complicata da gestire, specialmente senza il supporto della famiglia, degli amici o del proprio partner. 

Per questo motivo, può succedere che l'esperienza di mamma in giovane età possa portare, più avanti, ad avere rimpianti, a pensare che le cose sarebbero andate diversamente se solo avessi finito la scuola, se solo avessi potuto cogliere quell'opportunità, se solo... Tutte possibilità che sono state messe da parte in favore, però, della magnifica esperienza di crescere un figlio, una scelta che al di là dei momentanei dubbi e pensieri, è vista come l'inizio di un percorso d'amore e di soddisfazione. 

La storia di Casey, mamma a 17 anni e poi nuovamente a 20, ci mostra proprio quell'amore, quel percorso a volte accidentato e con curve o tornanti inaspettati, ma non per questo meno emozionante e apprezzato. 

Casey Kelleher oggi è una scrittrice di romanzi di 44 anni, una donna che si è costruita una vita, una carriera e una famiglia a partire da un'esperienza che molti continuano a vedere come la fine ma che, per lei come per tante altre, è stato un meraviglioso inizio. 

«Ero seduta in bagno, a casa dei miei, gli occhi fissi sul test di gravidanza... positivo. Avevo 17 anni», dice Casey in un'intervista a Business Insider, l'incipit di una storia di gravidanza in età adolescenziale come ce ne sono tante altre, ma ognuna unica a modo suo.

Giorni dopo, il dottore ha confermato il risultato del test (era già al terzo mese) e diverse emozioni si sono affollate nella mente della giovane: «Sono stata investita da un'ondata di felicità.

Avevamo già parlato di avere figli, un giorno, con il mio partner, quindi anche se è stata una sorpresa, è stata benvenuta. Tuttavia... ero in stato di choc: le orecchie mi fischiavano e sembrava tutto surreale. Mi sembrava di muovermi alla cieca e ho provato a pensare come sarebbe andata e mi sono sentita sopraffatta. Sapevo di doverlo dire ai miei ma avevo paura di come avrebbero reagito dato che avevo appena lasciato la scuola». 

Eppure, i suoi genitori si sono rivelati subito un'ancora di supporto. Come se rimanere incinta a 17 anni non fosse già abbastanza problematica, Casey ha dovuto fare i conti con un parto prematuro: «A sei mesi ho iniziato ad avere le contrazioni. Al telefono, il dottore mi ha detto che erano finte ed era normale a quel punto della gravidanza, quindi non avrei dovuto preoccuparmi. Quando hanno continuato per tutta la notte, facendosi sempre più serie, sono andata in ospedale e mi hanno comunicato che ero davvero in travaglio».

In quel momento, Casey era troppo giovane per rendersi davvero conto del pericolo che il suo bambino stava correndo per essere nato prematuro, e a causa della sua età anche il personale non l'ha aiutata a comprendere: «Anche se sia i dottori che gli infermieri si sono presi ottima cura di mio figlio per i tre mesi passati in ospedale, mi ricordo che a volte mi parlavano con superirità e condiscendenza per il fatto che fossi una giovane madre»

Tre anni dopo, a vent'anni, Casey ha avuto il suo secondo figlio: «I sei mesi successivi alla sua nascita sono stati particolarmente difficili. Lavoravo part-time, ero all'università, facevo la mamma e cercavo di gestire una relazione che era diventata davvero tossica. Mi sembrava che tutto il tempo, l'energia e l'attenzione che avrei dovuto dare ai figli fossero compromesse dalla relazione in cui mi trovavo e per il bene dei miei bambini... ho realizzato che avrei dovuto mettere fine al rapporto col loro papà». La decisione ha riportato il sole sulla vita familiare di Casey che, per due anni, ha cresciuto i figli da sola, con l'aiuto dei parenti e dei genitori: «Senza loro, sarei stata persa».

Da lì in poi non è stato tutto rose e fiori, ci sono stati dei momenti in cui si è sentita sola, ha guardato da lontano gli amici e le amiche in giro per il mondo in vacanza o a fare serata al bar, in discoteca, eppure, «anziché provare invidia, mi sono concentrata sul migliorare: me stessa, la mia vita, la casa e la famiglia». Spesso, il giudizio delle persone l'ha raggiunta e alcuni hanno pensato «che avessi rovinato la mia vita per aver avuto due figli in così giovane età, e questo mi ha messo pressione: ho sempre pensato di dover provare qualcosa, più di altri».

Poi, la realizzazione: «Mi ci è voluto molto tempo per capire che i miei figli sono le uniche persone a cui devo rendere conto». Quando i bambini avevano 5 e 2 anni, Casey ha conosciuto suo marito: «Ora siamo insieme da 21 anni e abbiamo cresciuto i miei due figli insieme a quello di Danny». L'unico aspetto negativo di avere avuto due gravidanze in giovane età, precisa la donna, è il fatto che abbia dovuto vedere i suoi bambini andare via di casa quando lei si avvicinava ai quarant'anni: «Mentre i miei amici avevano appena dato il benvenuto ai propri figli, io stavo dicendo addio ai miei. È stato molto difficile, per me, vederli andar via».

Anche se la chiamano e visitano spesso, la separazione è stata dolorosa. Ora, però, può assistere al loro percorso e alla costruzione delle loro famiglie, e questo la rende felice. Casey, poi, precisa: «Mi chiedono spesso se ora che i miei figli sono andati via di casa mi so ripresa in mano la mia vita ma sono sempre stata in qualche modo indipendente e libera, anche con loro vicino. In realtà, mi hanno sempre spinta ad andare avanti. Non è sempre stato facile, ma a guardare indietro crescerli è stata l'esperienza più bella. Sono così orgogliosa di ciò che sono diventata e se potessi, rifarei tutto da capo, senza cambiare nulla».

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