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Una scuola per formare giudici
Una scuola di formazione per magistrati nel secondo castello più antico della città (dopo Castel dell'Ovo). Così rinasce Castel Capuano, fino a pochi anni fa a rischio abbandono. Da Reggia (in epoca angioina) a tempio della giustizia (così volle don Pedro de Toledo): poi l'oblìo, con il trasferimento al Centro Direzionale degli uffici giudiziari. Ora la svolta, fortemente voluta dalla Fondazione Castel Capuano e benedetta lunedì dal presidente Mattarella: il castello diventerà luogo di aggiornamento e studio per i magistrati. Tra memoria e futuro.
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Pompei i segreti dela storia
Sugli abitanti di Pompei, nel fatidico 79 dopo Cristo, non si abbatté soltanto la furia del Vesuvio ma anche la forza devastatrice della terra.
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Al Mercadante la star del balletto
Si rafforza l'asse tra il sindaco Manfredi e il ministro della Cultura Sangiuliano. È un asse che isola il governatore De Luca e ha già avuto l'effetto di depotenziarne la furia contro i vertici del Mercadante e del Teatro San Carlo. Primo effetto dell'accordo: la conferma della rassegna estiva organizzata dal Mercadante a Pompei e la convergenza sul nome del nuovo presidente del Cda, la star del balletto Luciano Cannito, che affiancherà il direttore artistico Roberto Andò. Quell'Andò che lo stesso De Luca, con una caduta di stile che resterà leggendaria, aveva definito un cafone.
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La rivoluzione di Fuorigrotta
Eliminazione della pista di atletica, spalti più vicini al terreno di gioco, maggiore capienza. Rivoluzione al Maradona? La strada finalmente è tracciata, ed è il frutto di un'intesa tra il sindaco Manfredi e il presidente del Napoli De Laurentiis. A farsi carico del restyling, in caso di assegnazione all'Italia degli Europei di calcio 2032, sarebbe il Coni. Ma si guarda anche ai privati per rilanciare l'area di Fuorigrotta e l'intero asset di Napoli ovest. Nella città che si nutre di calcio, il calcio può diventare fattore di crescita. Nel nome di Diego: letteralmente.
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Uno su quattro ce la fa
Toh, al Sud non si legge. Ne avevamo un vago sentore, lo ha confermato l'Istat inchiodandoci a un misero 27,9%, la percentuale di chi nel 2022, a queste latitudini, ha letto almeno un libro (al Nord è il doppio). Come diceva Bukowski, secoli di poesia e ci ritroviamo ogni volta al punto di partenza. Poveri noi.