Turista morta sul Sentiero degli Dei: ​il percorso era off limits per frana

«Con una guida non sarebbe successo, l'avrebbe portata sull'itinerario alternativo»

Il recupero del cadavere
Il recupero del cadavere
di Mario Amodio
Domenica 2 Luglio 2023, 00:02 - Ultimo agg. 3 Luglio, 07:57
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Ha trovato la morte in uno dei punti più panoramici del sentiero degli Dei. Quello dinanzi al quale si staglia l’intera sinuosità della costa: da Praiano fino a Capri. Qui, in quella che Norman Douglas definì Terra delle Sirene, si è consumata l’ennesima tragedia. E pare che la drammatica morte della sfortunata ventenne originaria della Finlandia sia avvenuta per imperizia: la ragazza sarebbe caduta giù da un punto interdetto del sentiero che Giustino Fortunato non esitò a definire degli Dei proprio per la sua straordinaria bellezza.

Partita da Bomerano, frazione di Agerola, in compagnia del fidanzato trentenne, la giovane turista ha attraversato buona parte del sentiero e una volta giunta in prossimità di una deviazione, a ridosso della “Mattonella 7” si sarebbe spinta in un’area interdetta da cui poi è volata per oltre cinquanta metri nel burrone sottostante. Un’imprudenza fatale come spesso accaduto in passato, lungo questo sentiero panoramico che si è spesso venato di sangue. Solo poche settimane fa un turista americano morì in ospedale per le ferite riportate precipitando da un muretto. Un’altra donna fece qui un terribile volo che le costò la vita nel 2017. Purtroppo, al di là della pericolosità del sentiero, bello e maledetto, lungo il quale si cammina a mezza costa ai piedi di Monte Sant'Angelo a Tre Pizzi, c’è da registrare quotidianamente la presenza di sprovveduti turisti che lo percorrono persino con gli infradito, ignorando il cartello affisso all’imbocco, in territorio di Agerola, che appunto invita ad addentrarsi solo se dotati delle necessarie attrezzature: scarponcini e astine da trekking. 

«Il Sentiero degli Dei è un sentiero escursionistico segnalato dalle guide di montagna e come tale dovrebbe essere percorso con un minimo di attenzione e di attrezzatura oltre che di esperienza», spiega Michele Inserra, guida turistica con un’esperienza ultradecennale nei percorsi montani: «Non si sa ancora se la ragazza vittima di quest’altro tragico incidente aveva ai piedi scarponcini da trekking o scarpe da ginnastica, lo accerteranno gli investigatori.

Ma una cosa è certa: se ci fosse stata una guida non sarebbe accaduto. Una guida l’avrebbe accompagnata lungo il piccolo bypass realizzato per deviare il tratto che è interdetto già da qualche anno in seguito a una frana». Va anche detto che il sentiero presenta una situazione diffusa di dissesto e di erosione. «Una decina di giorni fa - dice ancora Inserra - il Comune di Agerola ha affidato lavori per poco più di un milione di euro utili a sistemarlo per quasi due chilometri, con il rifacimento anche delle staccionate». Altri fondi per 940.000 euro sono stati stanziati dalla Regione Campania per un intervento di somma urgenza. 

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La sfortunata turista si chiamava Natalia Vera Wihelmina Hogstom, aveva appena 21 anni. In Campania era arrivata da qualche giorno con il fidanzato, avevano preso una stanza in un hotel di Ravello. E ieri mattina si erano messi in cammino lungo questo sentiero che è noto in tutto il mondo per i suoi scorci suggestivi. Natalia ha messo un piede in fallo in territorio di Agerola, impattando con la vegetazione che ricade invece in territorio di Positano. Qui, nel tardo pomeriggio, un elicottero dei vigili del fuoco ha recuperato il corpo senza vita per poi trasferirlo prima al campo sportivo di Agerola e poi all’obitorio di Gragnano. «Si interverrà anche in questo selciato che divide i due comuni per arginare le anomalie principali, dovute all’erosione causata dalle tante persone che lo attraversano», aggiunge Inserra. Ma resta il problema legato alla sottovalutazione dei rischi. «Tutti i giorni si incontrano giovani, ragazzini, ma anche qualche adulto, con gli infradito ai piedi, il telefonino in una mano e il gelato nell’altra. Senza un cappello o una borraccia per dissetarsi durante il cammino». Secondo la guida per prevenire altre disgrazie occorre la collaborazione delle strutture ricettive. «Bisogna scoraggiare chi intende addentrarsi sprovvisto di attrezzature. Ad Agerola oltre a un punto informazioni è stato attivato un servizio di noleggio scarponcini e astine da trekking. Ma ci vuole ancora tanto impegno per educare chi intende fare escursionismo e metterlo in guardia dalle insidie della montagna».

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